Ultimo aggiornamento 07/11/2020 12:00
Giu 27, 2017 Augusto Zaninelli Novità Trombosi venosa profonda Commenti disabilitati su Prevenzione delle recidive di TVP. Attenzione anche ai costi. Il caso sulodexide
L’impego del sulodexide ha aperto un nuovo scenario per la gestione della prevenzione delle recidive dopo una trombosi venosa profonda (TVP) alla dose di 500 U/BID .
Il rischio di sviluppare una trombosi venosa ricorrente e quello di andare incontro a sanguinamenti maggiori dovuti alla terapia, disegnano un profilo individuale di pazienti che potrebbero particolarmente giovarsi della terapia a lungo termine con sulodexide, da iniziare dopo due mesi di terapia anticoagulante orale legata alla fase iniziale dell’evento.
Le caratteristiche di questi pazienti potrebbero essere:
Anche coloro che nella prevenzione delle recidive di trombosi venosa profonda, volessero praticare degli sport potenzialmente a rischio di traumi maggiori potrebbero assumere il farmaco a scopo preventivo, senza esporsi al rischio di emorragie.
Con esclusione degli sfortunati abitanti dei Comuni particolarmente colpiti dai vari terremoti che ultimamente hanno devastato una parte dell’Italia centrale, per i quali è in vigore l’esenzione dei farmaci con l’apposizione del codice T16, il sulodexide è un medicinale in classe C e quindi totalmente al di fuori del rimborso da parte del Sistema Sanitario Nazionale, con un costo giornaliero di poco più di 2,52 euro e un costo mensile a carico totale del cittadino di circa 76 euro. È evidente, quindi, che nella selezione di possibili pazienti che avrebbero beneficio e indicazioni alla terapia con sulodexide, oltre a considerare le caratteristiche sopra descritte, occorre anche tenere presente questo aspetto di tipo puramente economico.
In tal senso appare come molto importante una stretta collaborazione fra lo Specialista e il Medico di Medicina Generale dato che quest’ultimo, ha una conoscenza globale del suo paziente, non solo dal punto di vista clinico, ma anche da quello di tipo bio-psicologico-sociale e quindi anche economico. È infatti determinante, superare quella barriera psicologica e tradizionale improntata al fatto che il farmaco di per sé, dovrebbe essere sempre rimborsato dal Sistema Sanitario Nazionale al contrario invece di nutraceutici, integratori alimentari o parafarmaci per i quali, invece, l’acquisto, nell’immaginario collettivo, è accettato e codificato.
D’altro canto, oltre al fatto che molti cittadini devono comunque compartecipare alla spesa farmaceutica attraverso i vari ticket, la richiesta di una parte di pazienti di avere il farmaco brand, anziché l’equivalente, accettando comunque un pagamento della differenza, induce a pensare che per alcuni pazienti sia proponibile una terapia a lungo termine anche in fascia C.
Rispetto al passato, quindi, al Medico moderno viene richiesto uno sforzo e una attenzione ulteriore verso il proprio paziente in quanto, oltre agli aspetti puramente clinici , è importante che possa selezionare i pazienti eligibili per il suloexide anche alla luce di questi risvolti di sostenibilità economica da parte del Cittadino. Nel proporre, quindi, la terapia il Medico non dovrà soltanto esporre i rischi e i benefici del sulodexide confrontandoli con i rischi e benefici degli anticoagulanti orali, siano essi inibitori della vitamina K o diretti, ma anche informando adeguatamente il paziente sui costi del trattamento nei confronti, invece, dei costi della TAO o dei DOAC. Per questi ultimi, infatti, questi costi sono minori per il paziente in quanto in gran parte sostenuti dal Sistema Sanitario Nazionale ma con una esposizione al rischio emorragico e anche alle problematiche legate al controllo dell’INR per la TAO, per i quali alcune categorie di Pazienti potrebbero essere particolarmente interessati a non subirne i disagi sia clinici sia logistici. I concetti più avanzati di Medicina di Precisione, infatti, tengono conto anche di questi aspetti che vanno a completare il momento relazionale nella comunicazione medico paziente.
Fonte
Secondary Prevention of Venous Thromboembolism One Regimen May Not Fit All.Circulation. 2015;132:1891-1897
Sulodexide reduces the risk of recurrent venous thromboembolism.Nature Reviews Cardiology Year published: (2015) DOI: doi:10.1038/nrcardio.2015.163
Sulodexide for the Prevention of Recurrent Venous Thromboembolism: The SURVET Study: A Multicenter, Randomized, Double-Blind, Placebo Controlled Trial.CIRCULATIONAHA.115.016930.Originally published September 25, 2015
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Professore di Medicina Generale Corso di Laurea in Medicina e Chirurgia Università degli Studi di Frenze Specialista in Medicina Interna Specialista in Cardiologia European Hypertension Specialist
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