Ultimo aggiornamento 07/11/2020 12:00
Lug 31, 2017 Gaetano D'Ambrosio Novità dalla ricerca, Novità Fibrillazione Atriale, Novità Homepage, Novità Scompenso cardiaco Commenti disabilitati su Cautela per la digossina in pazienti con fibrillazione e senza scompenso
Bisogna essere molto prudenti nell’utilizzare la digossina nei pazienti con fibrillazione atriale, soprattutto se non sono affetti da scompenso cardiaco.
E’ la conclusione di uno studio che ha analizzato i dati del trial ENGAGE AF-TIMI 48 su 21.105 pazienti con fibrillazione atriale seguiti con un follow-up mediano di 2.8 anni. I pazienti sono stati classificati a seconda che alla valutazione basale fossero trattati con digossina (30%) o che avessero una storia di scompenso cardiaco (57%).
Nei pazienti senza scompenso, l’utilizzo di digossina (20%) era associato ad un rischio aumentato di circa il 50% di andare in contro a morte improvvisa (HR 1.51; IC 95% 1.10-2.08).
Nei pazienti con scompenso cardiaco l’utilizzo di digossina (37%) era associato ad un rischio aumentato di mortalità per tutte le cause, decesso per cause cardiovascolari, morte improvvisa, decesso causato da scompenso o da shock cardiogeno.
L’utilizzo della digossina nei pazienti con fibrillazione atriale è considerato controverso. Gli studi che ne hanno valutato la tollerabilità hanno dato esiti controversi in larga misura giustificati dal fatto che si è trattato di studi osservazionali nei quali i risultati possono essere stati pesantemente condizionati da fattori confondenti.
Anche lo studio di cui riferiamo i risultati deve essere considerato uno studio osservazionale in quanto i pazienti non sono stati randomizzati all’utilizzo della digossina. Tuttavia gli stessi autori fanno notare che mentre nei pazienti con scompenso è possibile ipotizzare la presenza di molteplici confondenti correlati a differenti comorbilità e terapie concomitanti, è molto meno probabile che ciò sia accaduto nei pazienti non affetti da scompenso nei quali la digitale è impiegata con l’unico scopo di ridurre la frequenza cardiaca. Per questo i risultati dello studio relativi ai pazienti con scompenso devono essere interpretati con cautela mentre l’associazione tra uso di digossina e morte improvvisa nei pazienti esenti da scompenso è statisticamente molto più robusta. Essa, infatti, rimane inalterata anche escludendo tutti i pazienti che in condizioni basali avevano una frazione di eiezione inferiore al 50%.
In conclusione, data la disponibilità di vari farmaci per controllare la frequenza cardiaca, gli autori suggeriscono grande cautela nell’uso della digossina nei pazienti con fibrillazione atriale non affetti da scompenso cardiaco, in attesa di trial clinici che ne valutino con certezza la sicurezza.
Ricordiamo che le recenti linee guida europee suggeriscono i beta-bloccanti come farmaci di prima scelta per il controllo della frequenza nei pazienti con fibrillazione atriale e che le linee guida sullo scompenso collocano la digossina in posizione molto bassa nella flow-chart terapeutica.
Fonte
Digoxin Use and Subsequent Clinical Outcomes in Patients With Atrial Fibrillation With or Without Heart Failure in the ENGAGE AF-TIMI 48 Trial.J Am Heart Assoc. 2017 Jun 30;6(7). pii: e006035. doi: 10.1161/JAHA.117.006035.
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