Ultimo aggiornamento 07/11/2020 12:00
Lug 05, 2017 Redazione Farmaci Fibrillazione atriale, Novità dalla ricerca, Novità Fibrillazione Atriale, Novità Homepage Commenti disabilitati su FA e un solo fattore di rischio per ictus. Anticoagulanti diretti (DOAC) efficaci e sicuri
In pazienti con un fibrillazione atriale (FA) e un solo fattore di rischio per ictus, non correlato a genere, gli anticoagulanti diretti (DOAC) sono efficaci come warfarin nella prevenzione dell’evento ischemico. Sono questi i dati di uno studio di coorte danese che ha segnalato, inoltre, come i sanguinamento fossero significativamente inferiori per apixaban e dabigatran (ma non rivaroxaban) rispetto a warfarin.
I registri europei e il progetto FA della Valle della Loira forniscono già prove di un beneficio dall’anticoagulazione con warfarin in pazienti con FA e un fattore di rischio CHA2DS2-VASc non correlato al genere, ma questo studio, che ha coinvolto 14.020 pazienti, rassicura sull’impiego, in questi soggetti, degli anticoagulanti diretti, uso spesso messo in discussione nelle linee guida per carenza di dati su ampi studi.
Nello studio danese, sono stati considerati pazienti affetti da FA di registri nazionali nuovi utilizzatori di anticoagulazione orale con dosi standard di DOAC (n=3.272 di dabigatran 150 mg BID, n=1.604 di rivaroxaban 20 mg/die e n=1.470 di apixaban 5mg BID) o warfarin (n=7.674). Le donne erano circa un terzo (36,7%) e l’età media del 66,5 anni.
Durante il primo anno, è stato verificato l’endpoint primario di efficacia nel prevenire l’ictus ischemico/embolia sistemica: non si è registrata nessuna differenza significativa di incidenza tra warfarin e DOAC. I tassi degli eventi andavano da 0,68 per 100 anni-persona con apixaban a 1,09 per 100 anni-persona con rivaroxaban; i tassi di eventi ponderati variavano tra 0,65 (dabigatran) e 1,20 (rivaroxaban).
Un sanguinamento di qualsiasi tipo si è verificato in 157 pazienti durante il primo anno, con conseguente tassi di eventi grezzi compresi tra 0,68 (apixaban) e 1,52 (warfarin) e tassi di eventi ponderati tra 0,57 (apixaban) e 1,53 (warfarin).
Quando confrontato con warfarin, il sanguinamento era significativamente inferiore con apixaban e dabigatran (rapporti di rischio [HR], rispettivamente: 0,35 e 0,48), ma non con rivaroxaban (HR: 0,84).I pazienti che ricevevano qualsiasi tipo di DOAC nello studio avevano un minore rischio di morte per tutte le cause rispetto ai pazienti trattati con warfarin, ma questa differenza può essere dovuta a prescrizione selettiva da parte dei medici, suggeriscono gli autori.
Le linee guida 2014 di American College of Cardiology/American Heart Association/Heart Rhythm Society raccomandano l’anticoagulazione per i pazienti con un punteggio CHA2DS2-VASc pari o superiore a 2, nessun trattamento per i pazienti con un punteggio di rischio pari a 0 e niente, aspirina o anticoagulazione per coloro che hanno con un punteggio di 1.
La Società Europea di Cardiologia raccomanda un approccio graduale all’anticoagulazione, dove il primo passo consiste nell’identificare i pazienti con fibrillazione a basso rischio (CHA2DS2-VASc score 0 nei maschi e 1 nelle femmine) che non necessitano di alcuna terapia antitrombotica e quindi di offrire una terapia di prevenzione dell’ictus ai soggetti con almeno un fattore di rischio non correlato al genere.
Gli autori invitano i prescrittori al « buon senso» perchè i tassi di ictus cambiano a seconda della popolazione e non tutti i fattori di rischio CHA2DS2-VASc hanno lo stesso peso: a ciascun paziente con fibrillazione deve essere prescritto il farmaco in base al profilo di rischio specifico.
Fonte
Effectiveness and Safety of Standard-Dose Nonvitamin K Antagonist Oral Anticoagulants and Warfarin Among Patients With Atrial Fibrillation With a Single Stroke Risk Factor. A Nationwide Cohort Study. JAMA Cardiol, 2017 June 14. [Epub ahead of print]
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