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Lug 20, 2017 Gaetano D'Ambrosio Farmaci Fibrillazione atriale, Novità dalla ricerca, Novità Fibrillazione Atriale, Novità Homepage Commenti disabilitati su Rivaroxaban efficace e sicuro in fibrillazione e cancro attivo
Efficacia e sicurezza del rivaroxaban nel trattamento della fibrillazione atriale non valvolare di pazienti con cancro in fase attiva sono sovrapponibili a quelle riscontrate nella popolazione generale.
E’ il risultato di uno studio condotto preso il Memorial Sloan Kettering Cancer Center in New York City su 163 pazienti con malattia neoplastica in atto e fibrillazione atriale trattati tra il gennaio del 2014 e il marzo 2016,
Dopo aver effettuato le opportune correzioni statistiche per tener conto di altri fattori di rischio, gli autori hanno trovato una incidenza cumulativa in un anno dell’ 1.4% per l’ictus ischemico e dell’1.2% per le emorragie maggiori. Il rischio di emorragie considerate “non maggiori” ma clinicamente rilevanti e tali da indurre a sospendere la terapia è risultato del 14%. La mortalità ad 1 anno è risultata del 22.6%, come atteso in una popolazione di soggetti con neoplasia in fase attiva.
Gli autori concludono affermando che efficacia e sicurezza del rivaroxaban per il trattamento della fibrillazione atriale non valvolare nei pazienti con cancro è sovrapponibile a quella riscontrata nei pazienti arruolati nel trial ROCKET-AF .
Il problema di come effettuare la profilassi antitrombotica nei pazienti con neoplasia con fibrillazione atriale è estremamente rilevante. La fibrillazione atriale e il cancro, infatti, spesso coesistono nei soggetti di età più avanzata mentre vi sono pochissime evidenze in questo campo in quanto i pazienti con cancro attivo sono spesso esclusi dai trial. Le linee guida europee sull’utilizzo dei NAO/DOAC nella fibrillazione atriale non valvolare, considerando che le malattie neoplastiche incrementano sia il rischio emorragico sia il rischio trombotico, suggeriscono un approccio personalizzato che tenga conto delle caratteristiche del singolo paziente e di preferire ai NAO/DOAC un trattamento con gli anti vitamina K o le eparine in considerazione della maggiore esperienza con questi farmaci, della possibilità di uno stretto monitoraggio e della relativa facilità di contrastarne l’azione anti-coagulante.
I risultati di questo studio, invece, fanno intravvedere la possibilità di un più ampio utilizzo dei NAO/DOAC anche nei pazienti con neoplasia in fase attiva.
Fonte
Rivaroxaban for Stroke Prevention in Patients With Nonvalvular Atrial Fibrillation and Active Cancer.Am J Cardiol. 2017 Jul 15;120(2):213-217
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