Ultimo aggiornamento 07/11/2020 12:00
Lug 05, 2017 Redazione Questioni Pratiche - Prevenzione Primaria, Questioni Pratiche - Prevenzione Secondaria Commenti disabilitati su Si può prescrivere un FANS a un paziente in trattamento antiaggregante con Aspirina (ASA)?
I pazienti in trattamento antiaggregante con aspirina (ASA) spesso presentano molteplici comorbilità tra cui l’osteoartrosi è senz’altro tra le più frequenti. Per questo fanno spesso uso di FANS a scopo analgesico, anche all’insaputa del medico, essendo disponibili preparati acquistabili in farmacia senza l’obbligo di prescrizione.
La somministrazione di FANS ad un paziente in trattamento con ASA dovrebbe essere evitata in quanto:
A questo proposito ricordiamo che l’azione anti-aggregante dell’ASA si esercita inibendo irreversibilmente la COX1 piastrinica, l’enzima che catalizza la trasformazione dell’acido arachidonico nel trombossano [figura 1].
L’acido acetilsalicilico (ASA) agisce cedendo il gruppo acetile che, legandosi a una molecola di serina, crea un ingombro sterico che impedisce all’acido arachidonico di raggiungere il sito attivo dell’enzima. L’acetilazione comporta un legame stabile irreversibile che blocca definitivamente la COX1. La piastrina, infatti, non essendo dotata di nucleo, non è in grado di rigenerare le molecole di COX1, e pertanto rimane inibita fino al termine del suo ciclo vitale [figura 2].
I FANS non selettivi, si legano alla COX1 in modo più blando e, soprattutto, reversibile e pertanto non esercitano una azione anti-aggregante efficace. Tuttavia, la loro presenza nel sito attivo della COX1 impedisce all’ASA di esercitare la sua azione per il tempo sufficiente a far sì che esso sia eliminato o metabolizzato [figura 3].
Per queste ragioni si preferisce non somministrare un FANS ad un paziente in terapia antiaggregante con ASA, soprattutto se si vuole sfruttarne solo l’azione analgesica per la quale altri farmaci sono ugualmente o maggiormente efficaci.
Gli inibitori selettivi della COX2, cosiddetti COXIB, non agendo sulla COX1 non hanno questo problema. Inoltre incrementano in minore misura il rischio emorragico. Tuttavia essi aumentano in modo significativo il rischio cardiovascolare e per questo sono controindicati nei pazienti con patologie ischemiche su base aterosclerotica.
La pratica di sospendere temporaneamente l’ASA durante la terapia con FANS non è corretta in quanto l’azione antiaggregante dell’ASA non è adeguatamente supplita dal FANS.
Una possibile alternativa all’uso dei FANS, oltre ovviamente ai farmaci ad azione puramente analgesica, potrebbe essere rappresentata dall’utilizzo dell’ASA a dosi analgesiche (500-1000 mg per singola somministrazione fino a una dose massima giornaliera di 3000 mg). In questo caso conviene comunque continuare la somministrazione dell’ASA a basso dosaggio per evitare che il paziente, quando non necessita più di terapia analgesica, dimentichi di riprendere la terapia antiaggregante.
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