Ultimo aggiornamento 07/11/2020 12:00
Ago 29, 2017 Redazione Farmaci Prevenzione secondaria, Novità dalla ricerca, Novità Homepage, Novità Prevenzione Secondaria Commenti disabilitati su #esc2017. Rivaroxaban e aspirina: associazione efficace in prevenzione di ictus e infarto. Studio COMPASS
L’associazione dell’anticoagulante orale rivaroxaban (Xarelto, Bayer / Janssen ) alla dose di 2,5 mg due volte al giorno con aspirina (ASA) 100 mg una volta al giorno, migliora la sopravvivenza e riduce ictus e infarto rispetto all’aspirina da sola in pazienti con malattia coronarica stabile o arteriopatia periferica. Sono questi i risultati dello studio COMPASS presentati al congresso della European society of cardiology (#esc2017) in corso a Barcellona dal 26 al 30 agosto.
Un terzo dei 55 milioni di morti nel mondo ogni anno sono da cause cardiovascolari. I pazienti con malattia coronarica o arteriopatia periferica nota sono a rischio di morte, ictus e attacco cardiaco. L’aspirina è il trattamento più diffuso, ma non sempre efficace.
Lo studio COMPASS ha randomizzato 27.395 pazienti provenienti da 33 paesi in Nord America, Sud America, Asia, Europa Occidentale, Europa dell’Est, Sudafrica e Australia. I trattamenti testati sono stati rivaroxaban 2,5 mg due volte al giorno più aspirina 100 mg una volta al giorno e rivaroxaban 5 mg due volte al giorno, ognuno dei quali è stato confrontato con la terapia standard con aspirina 100 mg una volta al giorno. L’endpoint primario era un composto di morte cardiovascolare, ictus o infarto miocardico.
A febbraio 2017 il Consiglio di monitoraggio della sicurezza dei dati ha raccomandato di bloccare il braccio rivaroxaban e aspirina per una chiara superiorità della combinazione di rivaroxaban e aspirina rispetto all’aspirina da sola.
I risultati indicano che l’aggiunta di rivaroxaban all’aspirina, rispetto all’ASA da sola, ha ridotto la morte cardiaca, l’ictus o l’attacco cardiaco del 24% e migliorato la sopravvivenza del 18%. Rivaroxaban 5 mg due volte al giorno non era superiore all’aspirina da sola. L’aggiunta di rivaroxaban all’aspirina aumenta il rischio di emorragia, soprattutto a livello gastrointestinale. Non vi è stato un aumento significativo di emorragie fatali o cerebrali.
Gli autori hanno osservato che i vantaggi sostanziali veduti con rivaroxaban e aspirina sostengono l’approccio di utilizzare basse dosi di due trattamenti in associazione. Recenti studi in altre aree cardiovascolari hanno dimostrato notevoli benefici derivanti dall’impiego di basse dosi di una associazione di farmaci e questo concetto è ora ulteriormente supportato dai risultati del trial COMPASS.
Secondo gli autori, l’aumento di sanguinamento dovrebbe essere considerato nel contesto dei risultati complessivi. Molti di questi sanguinamenti non sono stati gravi e nonostante l’aumento della sanguinamento i risultati mostrano chiaramente un vantaggio netto per i pazienti, come evidenziato dalla riduzione della mortalità del 18%.
I dati indicano che per ogni 1000 pazienti trattati per una media di 23 mesi, l’associazione rivaroxaban-ASA impedirebbe 13 infarti, ictus o morti cardiovascolari e 7 morti per qualsiasi causa, contro 12 sanguinamenti maggiori, la maggior parte dei quali facilmente curabile. I vantaggi dell’associazione sono stati ottenuti in pazienti in cui erano ampiamente utilizzati farmaci per abbassare i lipidi e ridurre la pressione arteriosa e inibitori dell’enzima di conversione dell’angiotensina (ACE).
Se rivaroxaban-aspirina fosse ampiamente adottata, osservano gli autori, i benefici potenziali sarebbero enormi. L’uso della combinazione nel 10% delle circa 300 milioni di persone in tutto il mondo con malattia cardiovascolare nota eviterebbe ogni anno 100.000 morti e due volte il numero di eventi vascolari precoci.
Fonte
Rivaroxaban plus aspirin improves outcomes in stable cardiovascular disease (COMPASS). ESC Press release aug. 27, 2017.
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