Ultimo aggiornamento 07/11/2020 12:00
Set 05, 2017 Gaetano D'Ambrosio Novità Cardiopatia Ischemica, Novità dalla ricerca, Novità Homepage Commenti disabilitati su Doppia terapia antiaggregante (DAPT): pubblicate Linee guida #esc2017
La Società Europea di Cardiologia (ESC) ha aggiornato le linee guida (#esc2017) sulla doppia terapia antiaggregante piastrinica (DAPT), un trattamento che riguarda un numero crescente di pazienti che hanno subito una sindrome coronarica acuta o un intervento di rivascolarizzazione coronarica.
E’ un argomento molto controverso e in continua evoluzione in rapporto alle evidenze che, in modo non sempre coerente, scaturiscono dalla ricerca clinica.
Gli aspetti più rilevanti riguardano la scelta del farmaco da associare all’aspirina, la durata della doppia antiaggregazione, la gestione dei pazienti che richiedono anche una terapia anticoagulante.
La DAPT è estremamente efficace nel prevenire la trombosi dello stent e con questo obiettivo il suo utilizzo sarebbe giustificato non oltre i 12 mesi. L’avvento degli stent medicati di nuova generazione, infatti, ha ridotto considerevolmente il rischio di trombosi tardiva, rendendo in tal modo sfavorevole il rapporto rischio/beneficio di un trattamento di durata superiore all’anno. D’altra parte, però, stanno emergendo evidenze sulla efficacia della DAPT a lungo termine nel prevenire l’incidenza di infarto miocardico non determinato dalla trombosi dello stent e di ictus cerebrale. L’efficacia “sistemica” e non solo locale della DAPT rende più complessa la valutazione del rapporto rischio/beneficio, determinato evidentemente dalla durata della terapia ma anche da altri fattori legati alla storia cardiologica del paziente (sindrome coronarica acuta o cardiopatia ischemica stabile), all’età e alle comorbilità.
Per aiutare il clinico a prendere una decisione sulla durata della DAPT sono stati validati due sistemi di punteggio, DAPT score e PRECISE-DAPT score il cui utilizzo è incoraggiato dalle linee guida anche se non sono stati testati prospetticamente in trial clinici randomizzati.
In molti casi, però, la scelta della terapia ottimale deve basarsi sulla valutazione di svariati parametri clinici e deve, quindi, essere personalizzata.
Sono pertanto molto utili le molteplici indicazioni basate sull’evidenza proposte da questo aggiornamento delle linee guida.
Fonte: 2017 ESC focused update on dual antiplatelet therapy in coronary artery disease developed in collaboration with EACTS.European Heart Journal, ehx419, https://doi.org/10.1093/eurheartj/ehx419
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