Ultimo aggiornamento 07/11/2020 12:00
Set 20, 2017 Gaetano D'Ambrosio Novità dalla ricerca, Novità Diabete, Novità Homepage, Novità Ipertensione Commenti disabilitati su Ipertensione nel paziente con diabete. Nuovo Position statement ADA
L’associazione dei diabetologi americani, American Diabetes Association (ADA) ha pubblicato un aggiornamento del Position Statement sulla gestione dell’ipertensione nel paziente diabetico.
Segnaliamo alcune delle affermazioni a nostro avviso di maggiore interesse.
Metodo di misurazione. La misura oscillometrica semi-automatica è considerata la metodica di riferimento per la diagnosi ed il follow-up del pazienteiperteso con diabete. Non è ben chiaro cosa si intenda per misura “semi-automatica” ma vi è un chiaro riferimento anche alla misurazione “automatica” utilizzata in due importanti trial clinici, lo studio ACCORD nei pazienti diabetici e lo studio SPRINT .
Misure ripetute in diversi contesti. Si raccomanda che la diagnosi di ipertensione sia fondata su misure ripetute eseguite sia in ambulatorio che fuori dell’ambulatorio e questo anche per poter diagnosticare correttamente i casi di ipertensione da camice bianco o di ipertensione mascherata.
Ipotensione ortostatica. Si raccomanda una particolare attenzione a questo fenomeno che è particolarmente frequente nel paziente con diabete come espressione di neuropatia autonomica o di deplezione di volume ed è associato a un rischio aumentato di mortalità e di scompenso cardiaco.
Target pressorio. Si conferma il target di 140/90 mmHg con la opzione di scendere a valori più bassi, inferiori a 130/80 mmHg, in pazienti selezionati ad alto rischio cardiovascolare se tali valori possono essere conseguiti senza esporre il paziente agli effetti collaterali della terapia.
Terapia farmacologica. I farmaci di scelta, che hanno dimostrato di ridurre gli eventi cardiovascolari nei diabetici ipertesi, sono: ace-inibitori, sartani, diuretici tiazidici, calcio-antagonisti diidropiridinici. Per raggiungere gli obiettivi del trattamento spesso sono necessarie due o più classi di farmaci ma deve essere evitata l’associazione di ace-inibitori e sartani. Nei pazienti con valori pressori iniziali ≥ 160/100 mmHg è raccomandato un trattamento iniziale con due farmaci possibilmente associati nella stessa compressa per migliorare l’aderenza. Nei pazienti con microalbuminuria sono indicati ace-inibitori o sartani. La somministrazione di questi farmaci non è invece utile in pazienti normotesi al solo scopo di prevenire la nefropatia diabetica.
Ipertensione resistente. Nei pazienti con ipertensione resistente l’aggiunta di un anti-aldosteronico alla terapia con ace-inibitore, sartano, diuretico o calcio-antagonista può essere utile. Questa classe di farmaci riduce anche l’albuminuria e ha anche altri effetti cardiovascolari positivi ma aumenta il rischio di ipercaliemia, soprattutto quando aggiunto ad ace-inibitori e sartani.
Fonte
Diabetes and Hypertension: A Position Statement by the American Diabetes Association.Diabetes Care 2017;40:1273–1284
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