Ultimo aggiornamento 07/11/2020 12:00
Ott 31, 2017 Redazione News, Novità dalla ricerca, Novità Homepage, Novità Prevenzione Primaria Commenti disabilitati su Il cancro al colon-retto aumenta il rischio di malattie cardiache e scompenso
I pazienti con tumore del colon-retto hanno un rischio significativamente maggiore di sviluppare malattie cardiovascolari e scompenso cardiaco. Sono i dati che emergono da uno studio che ha registrato un aumento assoluto del 20% per le malattie cardiovascolari e il 4% per l’insufficienza cardiaca, 10 anni dopo la diagnosi di cancro al conlon retto (CRC).
Le raccomandazioni attuali richiedono la sorveglianza cardiovascolare di pazienti con problemi cardiologici trattati con 5-fluorouracile (5-FU) o capecitabina: è noto che 5-FU può causare una disfunzione endoteliale acuta.
I ricercatori hanno analizzato dati di 72.408 pazienti con carcinoma del colon retto di stadio I a III inseriti nel database del programma di sorveglianza epidemiologica americana nel periodo 2000 – 2011. Per essere inclusi, i pazienti dovevano avere almeno 66 anni di età. Il 60% della popolazione aveva più di 75 anni alla diagnosi. I ricercatori hanno considerato i pazienti che si sono rivolti all’assicurazione Medicare, dopo una diagnosi di cancro, per una insufficienza cardiaca congestizia e malattie cardiovascolari (ictus e infarto miocardico).
Circa il 13% dei pazienti aveva ricevuto solo 5 fluorouracile (FU), il 3% solo la capecitabina, il 5% FOLFOX (5-FU + oxaliplatino), il 6% un’altra chemioterapia e il 73% non aveva ricevuto la chemioterapia.
Rispetto a un gruppo senza malignità, i sopravvissuti al cancro del ccolon-retto , nei dieci anni successivi dalla diagnosi, hanno aumentato del 20% l’incidenza di malattia cardiovascolare (73% vs 53%) (rischio rischio [HR], 2,08, 95% CI, 2,0-2,1, P < 0,001) e del 4% l’insufficienza cardiaca congestizia (47% vs 43%) (HR, 1,16; 95% CI, 1,1-1,2; P <0,0001). I dati sono stati adeguati per età, sesso, razza e comorbilità preesistenti.
Il rischio di morbilità cardiovascolare è stato più elevato nei primi due anni dopo una diagnosi di cancro. L’ipertensione o il diabete ne aumentavano il rischio.
I pazienti che avevano ricevuto radioterapia, 5-FU o FOLFOX, ma non la capecitabina, avevano maggiori probabilità di sviluppare malattie cardiovascolari rispetto a quelli che non avevano ricevuto la chemioterapia.
I soggetti che avevano ricevuto 5-FU avevano un rischio maggiore per lo sviluppo di scompenso rispetto a quelli non trattati con la chemioterapia.
Gli autori concludono che questi risultati forniscono elementi utili per attivare una stretta sorveglianza cardiovascolare di questi pazienti che hanno avuto diagnosi di carcinoma al colon-retto.
Fonte.
New-onset congestive heart failure (CHF) and cardiovascular disease (CVD) in older colorectal cancer (CRC) survivors: A population-based study.DOI: 10.1200/JCO.2017.35.15_suppl.10011 Journal of Clinical Oncology 35, no. 15_suppl (May 2017) 10011-10011.
Questo contenuto è riservato agli utenti registrati appartenenti al settore sanitario: si prega di accedere utilizzando il form sottostante, oppure di compilare il form di registrazione. Dopo la registrazione, oltre ad avere accesso a tutti i contenuti del portale, riceverai aggiornamenti utili alla pratica clinica. Se non si ricordano i dati di accesso, cliccare qui
Gen 19, 2020 Commenti disabilitati su Linee guida per la gestione precoce dei pazienti con ictus ischemico acuto: aggiornamento del 2019
Gen 18, 2020 0
Giu 05, 2019 Commenti disabilitati su Studio RE-SPECT ESUS. I risultati dello studio che confronta dabigatran con Acido Acetilsalicilico (ASA) nei pazienti con ictus embolico
Feb 27, 2019 0
Nov 07, 2020 Commenti disabilitati su Pneumopatia da COVID-19: il punto di vista del Medico Vascolare. “Position paper” patrocinato dalla SIDV e della SIMV
Ott 12, 2020 Commenti disabilitati su Pazienti con diabete tipo 2 a maggior rischio di demenza vascolare rispetto ad altre demenze
Ott 12, 2020 0
Ott 08, 2020 Commenti disabilitati su Studio EMPEROR-Reduced: il vantaggio di Empagliflozin rimane stabile sopra Sacubitril/Valsartan