Ultimo aggiornamento 07/11/2020 12:00
Nov 16, 2017 Redazione Flowchart Fibrillazione Atriale, Novità Cardiopatia Ischemica, Novità dalla ricerca, Novità Fibrillazione Atriale, Novità Homepage Commenti disabilitati su Fibrillazione e coronaropatia. Edoxaban efficace nel prevenire infarto e ictus
Nuove conferme di efficacia e sicurezza per l’anticoagulante diretto edoxaban (Lixiana, Daiichi Sankyo) in pazienti con fibrillazione atriale (FA) e concomitante coronaropatia, arrivano dall’American Heart Association (AHA) Scientific Session che si è tenuta a metà novembre ad Anaheim, in California. Due sottoanalisi dello studio ENGAGE AF-TIMI 48 dimostrano che, rispetto a warfarin, edoxaban diminuisce i sanguinamenti, soprattutto maggiori, nei pazienti con FA e riduce significativamente il numero degli eventi ischemici in pazienti con fibrillazione atriale e concomitante coronaropatia.
La prima sotto-analisi ha analizzato l’incidenza degli eventi emorragici come definiti dalle quattro classificazioni più comuni, e i risultati dimostrano che, in base alla definizione utilizzata, esiste una differenza di circa quattro volte della frequenza di sanguinamenti nei pazienti con FA a rischio di ictus. Inoltre, in coloro che assumevano edoxaban, si è riscontrata una maggior riduzione del rischio di emorragia, rispetto a warfarin, nei sanguinamenti di maggior gravità.
Una ulteriore analisi post-hoc del trial ENGAGE AF-TIMI 48, con edoxaban in pazienti affetti da FA con coronaropatia conclamata, ha evidenziato che con edoxaban (60/30 mg) rispetto a warfarin. Coloro che hanno assunto edoxaban hanno presentato una riduzione, rispetto a warfarin, di ictus/eventi embolici sistemici (1,4 versus 2,1%) e di infarto miocardico (1,4 versus 2,0%). I sanguinamenti maggiori, infine, nei pazienti che ricevevano edoxaban sono stati significativamente più bassi rispetto a quelli osservati nei pazienti che ricevevano warfarin, a prescindere dalla presenza di coronaropatia [pazienti con coronaropatia che ricevevano edoxaban vs warfarin (3,5 versus 4,4%); pazienti senza coronaropatia che assumevano edoxaban vs warfarin (2,6 versus 3,2% )].
Questi risultati, osservano gli autori, confermano che, rispetto alla terapia standard con warfarin, edoxaban riduce sensibilmente il rischio di eventi emorragici, in particolare quelli di maggior gravità. Dal momento poi che i pazienti affetti da FA e coronaropatia concomitante corrono un rischio più alto di infarto miocardico e morte, questi risultati possono avere importanti implicazioni cliniche per gli specialisti che trattino queste frequenti patologie.
Fonte
New LIXIANA® sub-analysis from the ENGAGE AF-TIMI-48 trial presented at the American Heart Association Annual Scientific Sessions 2017. Press release. no 15. 2017
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