Ultimo aggiornamento 07/11/2020 12:00
Dic 06, 2017 Redazione News, Novità dalla ricerca, Novità Homepage, Novità Trombosi venosa profonda Commenti disabilitati su Guardare troppo la TV aumenta il rischio tromboembolico, anche se si fa attività fisica
Maggiore è il tempo che si spende a guardare la televisione, più alto è il rischio che si formino coaguli di sangue e si vada incontro a trombosi venosa profonda/ embolia polmonare, anche se si fa molto esercizio fisico.
A questa conclusione è arrivato uno studio presentato al congresso dell’American Heart Association che si è tenuto a novembre in California.
I ricercatori della University of Vermont hanno esaminato i dati provenienti da più di 15.000 soggetti di mezza età (45-64 anni), dell’Atherosclerosis Risk in Communities Study, che hanno risposto a un questionario sulle loro abitudini televisive tre volte nel corso di circa 20 anni.
I dati hanno segnalato che:
-le persone che hanno dichiarato di guardare la TV “molto spesso” avevano il 71% in più di probabilità di sviluppare tromboembolismo, rispetto a coloro che “mai o raramente” la guardavano.
– Tra coloro che guardavano molto spesso la TV e svolgevano 150 minuti di attività fisica a settimana, la disparità è risultata ancora più grande: avevano una probabilità dell’80% più alta di andare incontro a un episodio tromboembolico rispetto a coloro che raramente o mai guardavano la TV.
Il legame tra il guardare la TV e la formazione di coaguli e conseguente trombosi, potrebbe essere parzialmente spiegato con l’obesità, dicono i ricercatori. Ma aggiustando l’analisi dal punto di vista statistico, l’obesità potrebbe spiegare solo per circa il 25% dell’aumento del rischio, suggerendo che ci sono altri fattori che svolgono un ruolo nella patologia.
La maggior parte dei coaguli di sangue si verificano a causa di inattività delle gambe, osservano gli autori. Guardare troppo la televisione riproduce la situazione delle persone immobilizzate a causa di un trauma, un infortunio. Il fatto che l’obesità possa incidere solo per il 25% dei casi e che l’esercizio fisico non migliori, ma peggiori la situazione, rispetto a chi non guarda la televisione, suggerisce la necessità di realizzare ulteriori studi.
Gli autori ricordano l’importanza, da parte dei medici, di informarsi anche dell’abitudine di vita in termini vita sedentaria, dovuta alla TV o al Pc, e attività fisica, soprattutto in pazienti con aumentato rischio di trombosi/embolia polmonare.
Fonte
Risks for blood clot in a vein may rise with increased TV viewing.American Heart Association Meeting Report Poster Presentation S5169 – Session VA.APS.07.Nov. 12, 2017
Questo contenuto è riservato agli utenti registrati appartenenti al settore sanitario: si prega di accedere utilizzando il form sottostante, oppure di compilare il form di registrazione. Dopo la registrazione, oltre ad avere accesso a tutti i contenuti del portale, riceverai aggiornamenti utili alla pratica clinica. Se non si ricordano i dati di accesso, cliccare qui
Nov 14, 2019 Commenti disabilitati su The Lancet Haematology. A 5 anni dal World Thrombosis Day, l’mportanza di prevenire la TEV
Ago 03, 2019 Commenti disabilitati su Rivaroxaban dimostra un buon profilo di efficacia e sicurezza nei bambini con tromboembolismo venoso
Giu 08, 2019 Commenti disabilitati su Rischio ridotto per scompenso cardiaco in pazienti obesi che si sottopongono a chirurgia bariatrica
Mar 12, 2019 Commenti disabilitati su Gestione dell’obesità in età adulta nelle cure primarie: nuove linee guida europee
Nov 07, 2020 Commenti disabilitati su Pneumopatia da COVID-19: il punto di vista del Medico Vascolare. “Position paper” patrocinato dalla SIDV e della SIMV
Ott 12, 2020 Commenti disabilitati su Pazienti con diabete tipo 2 a maggior rischio di demenza vascolare rispetto ad altre demenze
Ott 12, 2020 0
Ott 08, 2020 Commenti disabilitati su Studio EMPEROR-Reduced: il vantaggio di Empagliflozin rimane stabile sopra Sacubitril/Valsartan