Ultimo aggiornamento 07/11/2020 12:00
Dic 29, 2017 Redazione Novità Cardiopatia Ischemica, Novità dalla ricerca, Novità Homepage Commenti disabilitati su La cardiomiopatia da Takotsubo (crepacuore) ha conseguenze cliniche di lunga durata
Persistono per lungo tempo gli esiti funzionali e strutturali della cardiomiopatia di Takotsubo, sindrome da insufficienza cardiaca acuta, nota come sindrome del crepacuore o del cuore infranto, duvuta, in genere, da un intenso stress emotivo. Di solito clinicamente la sindrome si manifesta come una disfunzione transitoria del ventricolo sinistro con sintomi che possono simulare una sindrome coronarica acuta. Descritta per la prima volta in Giappone nel 1991, deve il suo nome alla transitoria modifica balloniforme dell’apice ventricolare sinistro, visibile anche con l’ecocardiografia, che fa assumere al ventricolo sinistro la forma di un cestello (tsubo) usato dai pescatori giapponesi per la pesca delpolpo (tako).
A fronte di un apparente rapido e spontaneo recupero della frazione di eiezione ventricolare sinistra, le conseguenze cliniche e funzionali a lungo termine della cardiomiopatia da Takotsubo sono mal definite. Uno recente studio caso-controllo osservazionale ha reclutando 37 pazienti con cardiomiopatia da Takotsubo (> 12 mesi) e 37 soggetti di controllo sovrapponibile per età, sesso e comorbilità. I pazienti hanno completato il questionario Minnesota per l’insufficienza cardiaca e sono stati sottoposti a caratterizzazione clinica fenotipica dettagliata, compresa l’analisi dei biomarcatori sierici, il test cardiopolmonare, l’ecocardiografia, la risonanza magnetica cardiaca. I partecipanti erano prevalentemente donne di mezza età (64 ± 11 anni) (97%). Sebbene la cardiomiopatia di Takotsubo si sia verificata 20 (range 13-39) mesi prima dello studio, la maggior parte (88%) dei pazienti aveva sintomi persistenti compatibili con lo scompenso (media 13 [range 0-76] nel Minnesota Living with Heart Failure Questionnaire) e al test cardiopolmonare un ridotto consumo di ossigeno al picco (24 ± 1,3 contro 31 ± 1,3 ml / kg / min ( P <0,001), e un aumento dello slope VE / VCO2, 31 ± 1 contro 26 ± 1 P = 0,002).
Nonostante la normale frazione di eiezione ventricolare sinistra e i biomarker sierici, i pazienti con cardiomiopatia di Takotsubo avevano alterati gli indici di deformazione cardiaca (ridotto strain apicale, -16 ± 1,0 contro -23 ± 1,5%, P <0,001; ridotto strain longitudinale globale, -17 ± 1 contro -20 ± 1%, P = 0,006), valori di mappatura T1 nativo aumentati (1264 ± 10 versus 1184 ± 10 ms, P <0,001) e alterato stato energetico cardiaco (rapporto fosfocreatina / γ-adenosina trifosfato, 1,3 ± 0,1 contro 1,9 ± 0,1, P <0,001).
Gli autori concludono che, contrariamente a quanto si riteneva, la sindrome di Tako-tsubo ha conseguenze cliniche, inclusi deterioramento sintomatico e funzionale associati a disfunzione cardiaca subclinica persistente. Nel loro insieme i risultati dimostrano che, in seguito alla sindrome del crepacuore, i pazienti, nel lungo termine, sviluppano fenotipi con insufficienza cardiaca che continua nel tempo.
Fonte
Persistent Long-Term Structural, Functional, and Metabolic Changes After Stress-Induced (Takotsubo) Cardiomyopathy. Circulation. 2017 Nov 11. pii: CirculationAHA.117.031841. doi: 10.1161/CIRCULATIONAHA.117.031841.
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