Ultimo aggiornamento 07/11/2020 12:00
Dic 22, 2017 Redazione Novità dalla ricerca, Novità Homepage, Novità Scompenso cardiaco Commenti disabilitati su Scompenso: sacubitril/valsartan (ARNI) riduce l’acido urico
Una sottoanalisi dello studio PARADIGM-HF ha dimostrato che, rispetto all’ACE inibitore (enalapril), sacubitril/valsartan (Entresto), capostipite della nuova classe degli ARNI, ha ridotto la concentrazione sierica di acido urico (SUA) migliorato gli outcome indipendentemente dall’uricemia in pazienti con scompenso cardiaco e con ridotta frazione d’eiezione. In presenza di insufficienza cardiaca l’alta concentrazione di SUA è un predittore indipendente di peggiori out clinici.
L’iperuricemia è comune in molte forme di malattie cardiovascolari, incluso lo scompenso cardiaco acuto e cronico. Una SUA più elevata è associata ad outcome clinici peggiori.
Nella nuova analisi dello studio PARADIGM-HF, l’associazione tra SUA e l’outcome primario composito di morte cardiovascolare o ospedalizzazione per scompenso, i suoi componenti e la mortalità per tutte le cause è stata esaminata utilizzando analisi di regressione di Cox su 8.213 pazienti utilizzando quintili (Q1-Q5) di SUA aggiustati per variabili prognostiche basali tra cui la velocità di filtrazione glomerulare stimata (eGFR), la dose del diuretico e il frammento N-terminale del peptide natriuretico cerebrale (NT-BNP).
Il cambiamento della SUA dal basale per 12 mesi è stato anche valutato in ciascun gruppo di trattamento. I pazienti in Q5 (SUA =/> 8,6 mg/dL) rispetto a Q1 (< 5,4 mg/dL) erano più giovani (62,8 vs 64,2 anni), più spesso maschi (88,7% vs 63,1%), avevano una pressione arteriosa sistolica più bassa (119 vs 123 mmHg), un eGFR inferiore (57,4 vs 76,6 mL /min/1,73 m2) e facevano maggiore uso di diuretico.
Una SUA più elevata è risultata associata a un rischio più alto di outcome primario (con rapporti di rischio aggiustati): Q5 vs. Q1 = 1,28 [intervalli di confidenza al 95% (1,09-1,50), P = 0,003], morte cardiovascolare [1,44 (1,11-1,77), P = 0,001], ospedalizzazione per HF [1,37 (1,11-1,70), P = 0,004] e mortalità per tutte le cause [1,36 (1,13-1,64), P = 0,001].
I dati mostrano che, rispetto a enalapril, sacubitril/valsartan ha ridotto la SUA di 0,24 (0,17-0,32) mg/dL per 12 mesi (P < 0,0001) e ha migliorato gli outcome, indipendentemente dalla concentrazione di SUA.
Se (e di quanto) questa riduzione della SUA abbia contribuito alla riduzione della morbilità e della mortalità osservate in PARADIGM-HF è sconosciuta, visti i molti altri meccanismi d’azione benefici di sacubitril/valsartan. La possibilità che la riduzione della SUA possa effettivamente avere un valore nell’insufficienza cardiaca, secondo gli autori, non può essere escluso sulla base di questi risultati.
Lo studio non chiarisce la questione se la SUA sia un marker piuttosto che un mediatore di esiti: un’associazione tra la SUA e gli outcome non riflettano necessariamente un nesso di causa ed effetto.
Fonte
Sacubitril/valsartan reduces serum uric acid concentration, an independent predictor of adverse outcomes in PARADIGM-HF. Eur J Heart Fail, 017 Nov 30.
Questo contenuto è riservato agli utenti registrati appartenenti al settore sanitario: si prega di accedere utilizzando il form sottostante, oppure di compilare il form di registrazione. Dopo la registrazione, oltre ad avere accesso a tutti i contenuti del portale, riceverai aggiornamenti utili alla pratica clinica. Se non si ricordano i dati di accesso, cliccare qui
Ott 08, 2020 Commenti disabilitati su Studio EMPEROR-Reduced: il vantaggio di Empagliflozin rimane stabile sopra Sacubitril/Valsartan
Feb 05, 2019 Commenti disabilitati su Position paper dell’Heart Failure Association (ESC) sull’uso dei diuretici nello scompenso cardiaco acuto e cronico
Dic 07, 2018 Commenti disabilitati su Sacubitril-valsartan è sicuro ed efficace anche nella fase acuta dello scompenso
Set 15, 2018 Commenti disabilitati su #ESC2018. Dopo lo scompenso acuto, sacubitril/valsartan da subito riduce rischio di nuovi eventi
Nov 07, 2020 Commenti disabilitati su Pneumopatia da COVID-19: il punto di vista del Medico Vascolare. “Position paper” patrocinato dalla SIDV e della SIMV
Ott 12, 2020 Commenti disabilitati su Pazienti con diabete tipo 2 a maggior rischio di demenza vascolare rispetto ad altre demenze
Mag 27, 2020 Commenti disabilitati su L’idrossiclorochina è inefficace e dannosa nella cura del COVID-19
Mag 07, 2020 Commenti disabilitati su Dalla strategia fallimentare alle terapie precoci, dalle cure ai tamponi. Il punto sul Covid19