Ultimo aggiornamento 07/11/2020 12:00
Gen 19, 2018 Redazione News, Novità dalla ricerca, Novità Dislipidemie, Novità Homepage, Novità Prevenzione Primaria Commenti disabilitati su Artrite reumatoide. Le statine riducono il rischio di sindrome coronarica
La terapia con statine riduce il rischio di sindrome coronarica acuta (ACS) in pazienti con artrite reumatoide (AR) e l’effetto è dose-dipendente. Questi risultati, di uno studio pubblicato recentemente, sono di particolare importanza perché nei pazienti con AR il processo aterosclerotico, per motivi forse dovuti anche alle terapie, è accelerato rispetto alla popolazione generale .
Sono stati inclusi in totale 49.227 pazienti con AR, di età pari o superiore a 18 anni, diagnosticati tra il 1995 e il 2013 e senza precedenti eventi cardiovascolari appartenenti al Registry for Catastrophic Illness from the National Health Research Institute (NHRI) di Taiwan. Di questi, 5.483 avevano ricevuto statine e 21.932 no. I pazienti con AR trattati con statine hanno mostrato un’incidenza più bassa del primo evento ACS (IRR [incidence rate ratio] 0,779, IC 95%: 0,654-0,927, p = 0,005).
La terapia con statine è risultata associata a un ridotto rischio di nuovi eventi ACS (HR = 0,847, IC 95%: 0,737-0,973, p = 0,019) e l’effetto benefico è apparso correlato alla dose accumulata e alla durata della terapia (HR da Q1 a Q4: 1,215, 0,825, 0,716 e 0,611, p <0,001 per trend; HR da T1 a T3: 1,100, 0,841 e 0,611, p <0,001 per trend).
Il trattamento con statine è quindi stato associato a un rischio inferiore del 19,3% di primo evento ACS.
Gli autori osservano che da un confronto tra 6 diverse statine, la rosuvastatina sembra essere associata a un migliore outcome in termini di prevenzione primaria dell’ACS dopo aver escluso i partecipanti che assumevano più di un tipo di statina.
Nello studio, le statine hanno conferito un significativo beneficio di sopravvivenza libero da ACS quando la dose cumulativa di statina accumulata aveva superato 7.735 mg o la durata del trattamento aveva superato i 528 giorni.
Gli autori concludono che il rischio di ACS è significativamente diminuito nei pazienti con AR che avevano ricevuto statine rispetto a quelli che non le avevano ricevute. Gli effetti benefici erano ancora più pronunciati nei pazienti che ricevevano la più alta dose accumulata e la più lunga durata del trattamento, suggerendo che potrebbe esistere un effetto dose-dipendente.
Anche se, negli ultimi anni, le terapie farmacologiche dell’artrite sono molto cambiate, il loro impatto sugli outcome cardiovascolare (CV) non è stato chiarito: il 50% delle morti in questi pazienti è per complicanze CV. Le statine, oltre all’effetto ipolipemizzante, hanno proprietà antinfiammatorie e immunomodulatorie dovute al loro coinvolgimento nel regolare la disfunzione endoteliale, aumentare la produzione di ossido nitrico (NO) e diminuire le citochine infiammatorie come il fattore di necrosi tumorale alfa (TNF-alfa), l’interleuchina-1 e l’interleuchina-6.
Fonte
Effect of statin therapy on the prevention of new-onset acute coronary syndrome in patients with rheumatoid arthritis. Int J Cardiol, 2018;253:1-6.
Questo contenuto è riservato agli utenti registrati appartenenti al settore sanitario: si prega di accedere utilizzando il form sottostante, oppure di compilare il form di registrazione. Dopo la registrazione, oltre ad avere accesso a tutti i contenuti del portale, riceverai aggiornamenti utili alla pratica clinica. Se non si ricordano i dati di accesso, cliccare qui
Feb 12, 2020 0
Nov 20, 2019 Commenti disabilitati su Punteggi CAC molto alti sono associati ad un aumento del CV e della mortalità generale
Ago 22, 2019 Commenti disabilitati su Effetti della sospensione delle statine all’età di 75 anni in prevenzione primaria
Mag 25, 2019 Commenti disabilitati su Atorvastatina migliora la funzione renale nel tempo in modo dose-dipendente e diminuisce il rischio cardiovascolare
Nov 07, 2020 Commenti disabilitati su Pneumopatia da COVID-19: il punto di vista del Medico Vascolare. “Position paper” patrocinato dalla SIDV e della SIMV
Ott 12, 2020 Commenti disabilitati su Pazienti con diabete tipo 2 a maggior rischio di demenza vascolare rispetto ad altre demenze
Ott 12, 2020 0
Ott 08, 2020 Commenti disabilitati su Studio EMPEROR-Reduced: il vantaggio di Empagliflozin rimane stabile sopra Sacubitril/Valsartan