Ultimo aggiornamento 07/11/2020 12:00
Gen 24, 2018 Augusto Zaninelli Questioni Pratiche Diabete 0
L’automisurazione domiciliare della pressione arteriosa si è dimostrata utile nel ridurre il numero di visite mediche, anche se aumenta il numero di contatti telefonici tra paziente e medico. Anche il numero di esami clinici si riduce e così pure la necessità di modifiche della terapia e il numero di prescrizioni di nuovi farmaci. Questo è il risultato del fatto che il livello di pressione arteriosa è stimato in maniera più precisa, su più misurazioni ed in un arco di tempo più lungo.
Alcuni pazienti, che mostrano valori pressori superiori alla norma quando misurati dal medico e normali al di fuori dello studio medico (“ipertensione da camice bianco” o “ipertensione clinica isolata“), possono trarre grande beneficio dall’automisurazione della pressione, anche se il fatto di avere una pressione normale misurata a domicilio in particolari ore del giorno, non esclude che in altri momenti essa sia superiore alla norma.
Inoltre, le particolari condizioni di salute di alcuni pazienti (diabetici, anziani, donne in gravidanza, dializzati, obesi) richiedono l’utilizzo di misuratori di pressione validati per ogni specifica situazione clinica.
L’automisurazione permette di valutare l’efficacia della terapia antiipertensiva nella vita di tutti i giorni, ma anche la durata d’azione del farmaco, ed è particolarmente utile nel caso di resistenza alla terapia antiipertensiva. L’uso di apparecchi automatici validati, facili da usare, può rappresentare un vantaggio per la misurazione della pressione nell’anziano, che spesso ha difficoltà a recarsi dal medico o presenta eccessive variazioni della pressione durante la giornata, difficili da rilevare nel corso di una misurazione occasionale nell’ambulatorio del medico.
Nella donna in gravidanza, poi, l’automisurazione della pressione arteriosa può aiutare a diagnosticare un’ipertensione da camice bianco o causata da una pre-eclampsia e quindi a valutare l’efficacia del trattamento antiipertensivo in questa condizione.
Nel paziente diabetico, che richiede un controllo molto stretto della pressione per garantire una adeguata terapia, questo può essere raggiunto con automisurazioni domiciliari ripetute nel tempo con dispositivi validati per questa tipologia di paziente. Inoltre, la misurazione domiciliare della pressione arteriosa può essere utile per migliorare il grado di aderenza del paziente alla terapia, in quanto coinvolge in maniera attiva il paziente nella gestione del proprio controllo pressorio e può “sostituire” la visita ambulatoria con viste mediche “telefoniche”, laddove le visite mediche sono difficili.
Infine, la variabilità ultradiana della pressione valutata con l’automisurazione domiciliare rappresenta un utile ed importante indicatore di prognosi per malattie cardiovascolari. Anche la variabilità della frequenza cardiaca automisurata è risultata un buon indicatore di mortalità cardiovascolare, così come la variabilità di pressione diastolica. La variabilità della pressione arteriosa e della frequenza cardiaca automisurate rappresentano, insieme al calcolo del valore medio, un semplice ed utile strumento per valutare il rischio cardiovascolare di un individuo.
Professore di Medicina Generale Corso di Laurea in Medicina e Chirurgia Università degli Studi di Frenze Specialista in Medicina Interna Specialista in Cardiologia European Hypertension Specialist
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