Ultimo aggiornamento 07/11/2020 12:00
Gen 02, 2018 Redazione News, Novità dalla ricerca, Novità Homepage, Novità Prevenzione Primaria 0
Il 2017 è stato un anno segnato da molte novità in ambito cardiologico. In tema di prevenzione cardiovascolare sono importati i risultati dello studio FOURIER sull’efficacia degli inibitori del PCSK9 nel ridurre la mortalità cardiovascolare in soggetti che avevano già avuto un evento. Lo studio inoltre ha dato nuovi dati per definire i livelli ottimali di colesterolo LDL(<20 mg/dL). Un altro studio , l’arrivo del primo degli ARNI nella terapia dello scompenso, i risultati dello studio CANTOS sul ruolo dell’infiammazione su infarto e ictus, i risultati di studi real life per gli anticoagulanti diretti (DOAC), per citarne alcune. Anche le linee guida pubblicate nel 2017 hanno apportato delle novità sulla gestione delle dislipidemie, arteriopatie, infarto, ipertensione. All’inizio del nuovo anno, ecco alcune delle novità attese per il 2018 secondo Andrea Di Lenarda, presidente dell’Associazione nazionale medici cardiologi ospedalieri (Anmco).
“Sulla scorta dei risultati dello studio FOURIER, si è visto che evolocumab, riducendo i livelli di colesterolo-LDL a valori molto bassi, riducono gli eventi cardiovascolari in soggetti ad alto rischio che hanno già avuto un evento cardiovascolare”. Le linee guida internazionali del 2017”, spiega Di Lenarda , “hanno abbassato il livello soglia del colesterolo LDL a 70 mg/dl. Sotto i 50mg/dl, però, si riduce ulteriormente il rischio di eventi cardiovascolari come infarto e ictus. Sugli inibitori del PCSK9, sono attesi altri risultati su alirocumab, a marzo, ad Orlando all’American Academy of Cardiology. Questi studi confermano l’importanza delle statine come salvavita che, essendo tutte genericate, a costi bassissimi possono fare davvero la differenza nella prevenzione di infarti, angioplastiche, bypass e ictus. Tutti questi vantaggi sono a fronte di pochi effetti collaterali (interessano il 6% dei pazienti e riguardano dolori muscolari) che rientrano senza conseguenze, sospendendo il farmaco”. Sul versante della prevenzione di ictus in pazienti con fibrillazione atriale, “proprio nell’estate del 2017”, continua Di Lenarda, “c’è stato il sorpasso, in percentuale sull’impiego dei nuovi anticoagulanti diretti (DOAC). In cinque anni, questi quattro farmaci (dabigatran, rivaroxaban, apixaban ed edoxaban) hanno superato in sicurezza e praticità i 50 anni di storia del warfarin”. In questo senso si conferma l’utilità di questi nuovi farmaci anche in pazienti anziani e con comorbidità. Sull’infarto del miocardio, nel 2017 sono uscite le linee guida che confermano l’efficacia della terapia antiaggregante nel post infarto. Il 2017 ha portato un nuovo farmaco per i pazienti con scompenso e ridotta funzionalità cardiaca sacubitril/valsartan (primo della nuova classe di farmaci noti come ARNI) . “A fine 2018”, dice il presidente Anmco, “sono attesi i risultati di uno studio che ha provato il nuovo farmaco anche per coloro in cui la forza di contrazione del cuore è conservata: sarebbe la prima cura indicata per questi pazienti, attualmente trattati solo per i sintomi”. Proprio da una nuove classi di farmaci per il diabete (gliflozine) sono arrivati dati di efficacia nella prevenzione delle malattie cardiovascolari. Del resto il metabolismo influisce sulla salute cardiocircolatoria. A tale proposito si ricorda che l’alimentazione avrà un ruolo sempre più importante nella prevenzione cardiovascolare. Sono stati pubblicati studi che provano l’utilità clinica del cioccolato fondente in persone con insufficienza cardiaca (scompenso). Crescono i studi sull’impiego di caffè, cibi rossi, zenzero, curcuma e cipolla rossa.
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