Ultimo aggiornamento 07/11/2020 12:00
Feb 26, 2018 Giuliana Maria Giambuzzi Novità dalla ricerca, Novità Homepage, Novità Prevenzione Primaria, Novità Scompenso cardiaco Commenti disabilitati su Donne anziane e ipertese: il vero identikit del paziente scompensato
Identificare i pazienti con insufficienza cardiaca (IC) nell’ambito della medicina generale (MG) non è semplice; infatti la diagnosi clinica risulta problematica e deve essere supportata da una valutazione funzionale, spesso ecocardiografica.
L’obiettivo dello studio pubblicato sull’International Journal of Cardiology ed intitolato: ”Methods to identify heart failure patients in general practice and their impact on patient characteristics: A systematic review” è stato quello di fornire una panoramica dei metodi utilizzati per riconoscere i soggetti con IC nella pratica clinica della MG e valutare il loro impatto sulle caratteristiche del paziente.
Per fare questo è stata effettuata una revisione sistematica dei principali articoli pubblicati su MEDLINE, EMBASE e CENTRAL.
Sono stati identificati 105 studi, che trattavano della IC in MG, per un totale di 196.105 soggetti analizzati. Dall’analisi dei dati risultano cinque, i principali metodi utilizzati per l’identificazione dei pazienti scompensati in MG:
1) le valutazioni ecocardiografiche,
2) la valutazione dei referti dell’ecocardiografia registrata nella cartella clinica dei medici di medicina generale (MMG),
3) la valutazione clinica da parte del MMG dopo analisi dei grafici,
4) la valutazione clinica da parte del MMG,
5) la sola analisi dei grafici.
E’ singolare che solo il 30% delle diagnosi di SC in MG è stata posta a partire dall’analisi del referto dell’ecocardiografia.
Nonostante sia stata evidenziata una grande eterogeneità tra i diversi studi analizzati, i dati considerati hanno rivelato il fenotipo predominante del paziente con SC nella pratica della MG: la maggior di questi erano infatti donne anziane con ipertensione piuttosto che con cardiopatia ischemica.
L’analisi di regressione lineare ha mostrato che l’impatto del metodo di identificazione sulle caratteristiche del paziente era limitato.
Tuttavia, la progettazione dello studio ha avuto un impatto maggiore, rispetto agli studi randomizzati controllati (RCT) che includevano pazienti maschi, giovani con cardiopatia ischemica e tassi di prescrizione di farmaci per SC più elevati al basale.
La mancanza di una definizione “gold standard” dello SC ha determinato una grande eterogeneità nei metodi di identificazione della patologia con conseguente difficoltà di identificazione delle caratteristiche comuni ai pazienti scompensati. Tuttavia, gli studi randomizzati hanno incluso soggetti con un fenotipo diverso rispetto al “mondo reale”, sottolineando la necessità nei prossimi studi, di promuovere l’inclusione di pazienti scompensati “reali”.
Questo studio, ribadisce la grande difficoltà nell’identificazione strumentale e clinica del soggetto a rischio di IC e sottolinea l’importanza di non sottovalutare una particolare classe di pazienti: le donne anziane e ipertese. In questa categoria di soggetti sarebbe utile valutare periodicamente il raggiungimento dei valori di pressione arteriosa target, la compliance terapeutica ed effettuare una valutazione clinica che possa identificare iniziali segni di IC.
Fonte
Methods to identify heart failure patients in general practice and their impact on patient characteristics: A systematic review. International Journal of Cardiology. February 03,2018
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