Ultimo aggiornamento 07/11/2020 12:00
Feb 28, 2018 Gaetano D'Ambrosio Novità dalla ricerca, Novità Homepage, Novità Prevenzione Primaria Commenti disabilitati su FDA. Potenziale aumento dei rischi con claritromicina in pazienti con malattie cardiache
Il 22 febbraio 2018 l’FDA ha emanato un comunicato sulla sicurezza contenente un warning relativo ai rischi della somministrazione dei macrolidi ed in particolare della claritromicina nei pazienti cardiopatici.
La raccomandazione deriva dai risultati del follow-up a dieci anni di un ampio trial clinico, che ha dimostrato un inatteso aumento dei decessi nei pazienti coronaropatici che avevano avuto un trattamento di due settimane con claritromicina, a distanza anche di anni dall’assunzione dell’antibiotico.
Analoghi risultati erano emersi da una ampia meta-analisi comprendente 33 studi, che aveva documentato un aumentato rischio di tachiaritmie ventricolari e di morte improvvisa nei pazienti trattati con azitromicina, claritromicina ed eritromicina.
Le cause di questo fenomeno non sono note né è noto se l’aumento del rischio si verifica anche nei soggetti non cardiopatici.
Per questo l’FDA raccomanda che i medici siano consapevoli dei rischi correlati alla somministrazione di claritromicina e soppesino rischi e benefici prima di utilizzare questi farmaci, in tutti i pazienti, ma soprattutto nei cardiopatici, anche per brevi periodi, preferendo quando possibile altre classi di antibiotici.
Ricordiamo che la claritromicina, e in generale i macrolidi, rientrano tra i farmaci che possono determinare un allungamento dell’intervallo QT.
Fonte
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