Ultimo aggiornamento 07/11/2020 12:00
Feb 05, 2018 Giuliana Maria Giambuzzi Novità dalla ricerca, Novità Homepage, Novità Ictus Tia, Novità Prevenzione Primaria Commenti disabilitati su Osteopontina: nuovo marker di eventi cardiovascolari maggiori in presenza di stenosi carotidea
L‘osteopontina (OPN) è una glicoproteina, prodotta in diversi tipi di tessuti ed è espressa in vari tumori (tumore del polmone e della pleura, della mammella, del colon, dello stomaco, il carcinoma ovarico). L’OPN sembrerebbe giocare un ruolo importante anche nei processi di angiogenesi e neovascolarizzazione, nella guarigione delle ferite, nell’immunità innata, nell’impianto dell’embrione, nell’ipossia tissutale, nella risposta cellulare allo stress ossidativo e nell’apoptosi.
L’attivazione del sistema immunitario e l’infiammazione cronica sono argomenti di grande interesse nel panorama di ricerca e stanno alla base di diverse patologie come le malattie autoimmuni, le malattie cardiovascolari, le neoplasie, l’invecchiamento e le malattie metaboliche (diabete, dislipidemie e obesità). La crescente consapevolezza del ruolo dell’osteopontina in numerosi processi cellulari ha aumentato l’interesse verso di essa come potenziale bersaglio terapeutico.
Gli autori dello studio recentemente pubblicato hanno studiato il ruolo della osteopontina come potenziale predittore di esito infausto in soggetti con aterosclerosi carotidea grave. Per fare ciò è stato prelevato un campionedalle placche carotidee di soggetti asintomatici (n = 185) o sintomatici (n = 40) per ictus ischemico.
Nei campioni sono stati evidenziati lipidi, cellule muscolari lisce, neutrofili, sottogruppi di macrofagi M1 e M2 e metalloproteinasi di matrice 9 (MMP-9) attraverso colorazioni apposite. Sono stati determinati i livelli sierici di OPN e interleuchina-6 (IL-6) mediante saggio immuno-assorbente legato ad un enzima.
I pazienti sintomatici per ictus ischemico hanno mostrato il raddoppio dei livelli sierici di OPN. Sia nei pazienti sintomatici che asintomatici per ictus, i livelli di osteopontina erano correlati positivamente con la conta di neutrofili, macrofagi totali e contenuto di MMP-9 all’interno della placca carotidea. Nei pazienti asintomatici, i livelli di osteopontina erano anche correlati positivamente con la presenza di lipidi e sottogruppo M1 dei macrofagi.
L’analisi mediante curva ROC ha evidenziato una concentrazione di osteopontina sierica di 70 ng / ml come il miglior valore di cut-off per prevedere eventi avversi cardiovascolari maggiori (MACE).
I pazienti con alti livelli di osteopontina presentavano un fenotipo della placca più vulnerabile e livelli ridotti di colesterolo HDL e di IL-6 rispetto ai soggetti con bassi livelli di OPN.
Anche l’analisi mediante curva di Kaplan-Meier ha confermato che i pazienti con livelli di OPN> 70 ng / ml avevano più MACE ad un follow-up di 24 mesi indipendentemente dall’età, dal sesso e dalla sintomatologia presentata.
In conclusione alti livelli circolanti di osteopontina erano fortemente correlati con i parametri di vulnerabilità all’interno delle placche e prevedevano MACE nei pazienti con grave stenosi carotidea. Sebbene sia necessaria la conferma mediante studi più ampi, l’OPN potrebbe essere uno strumento clinico promettente per valutare gli esiti nell’aterosclerosi carotidea.
Fonte
International Journal of Cardiology. Serum levels of osteopontin predict major adverse cardiovascular events in patients with severe carotid artery stenosis. Federico Carbone, Fabio Rigamonti, Fabienne Burger, et al.International Journal of Cardiology Published online Jan 05,2018
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