Ultimo aggiornamento 07/11/2020 12:00
Feb 08, 2018 Giuliana Maria Giambuzzi Novità Cardiopatia Ischemica, Novità dalla ricerca, Novità Homepage, Novità Prevenzione Secondaria Commenti disabilitati su Sindrome coronarica acuta: la triplice terapia aumenta il rischio di sanguinamento clinicamente significativo
I pazienti con fibrillazione atriale (FA) che hanno un infarto acuto del miocardio devono necessariamente, da un lato assumere la terapia anticoagulante per la prevenzione dell’ictus embolico e, dall’altro, assumere la doppia terapia antiaggregante per la prevenzione degli eventi ischemici ricorrenti e della trombosi dello stent.
Al momento non è chiaro se l’aggiunta degli inibitori diretti (DOAC/NAO) alla terapia antiaggregante in soggetti con sindrome coronarica acuta (SCA) porti a benefici clinici.
Di recente è stata proprio pubblicata sull’American Journal of Cardiology, una meta-analisi sulla sicurezza ed efficacia degli anticoagulanti diretti DOAC/NAO (apixaban, rivaroxaban, dabigatran) nei pazienti con SCA che assumevano l’antiaggregante in monoterapia (SAP, single antiplatelet agent ) o che assumevano la doppia terapia antiaggregante (DAPT, dual antiplatelet therapy).
Attraverso le principali banche dati scientifiche (PubMed, MEDLINE, Scopus e la raccolta Cochrane) sono stati selezionati 7 studi randomizzati controllati che analizzavano il problema dall’agosto 2017.
L’outcome primario sulla sicurezza era il sanguinamento clinicamente significativo.
L’esito secondario di efficacia era rappresentato da eventi cardiovascolari avversi maggiori: infarto miocardico, ictus e mortalità per tutte le cause (MACE).
In 31.574 pazienti, l’aggiunta di DOAC a SAP non ha aumentato il rischio di sanguinamento clinicamente significativo (HR 0,82, IC 95% 0,56-1,20, p = 0,31); tuttavia, il rischio di sanguinamento significativo era significativamente aumentato con DOAC in aggiunta a DAPT (HR 2,24, IC 95% 1,75-287, p <0,001). L’utilizzo dei DOAC in aggiunta alla SAP non ha determinato nessun beneficio statisticamente significativo sui MACE quando utilizzato con SAP (HR 0,82, IC 95% da 0,66 a 1,04, p = 0,10); tuttavia, è stata osservata una modesta riduzione di MACE quando i DOAC sono stati combinati con DAPT (HR 0,86, IC 95% 0,78-0,93, p <0,001).
In conclusione, nei pazienti con SCA, l’aggiunta di DOAC a DAPT ha comportato un aumento del rischio di sanguinamento clinicamente significativo, mentre è stata raggiunta solo una modesta riduzione di MACE. L’aggiunta di DOAC a SAP non ha comportato una riduzione significativa di MACE come neppure un aumento di sanguinamento clinicamente significativo.
Fonte
Meta-Analysis of the Safety and Efficacy of the Oral Anticoagulant Agents (Apixaban, Rivaroxaban, Dabigatran) in Patients With Acute Coronary Syndrome. Khan SU, Arshad A, Riaz IB, Talluri S, Nasir F, Kaluski E.Am J Cardiol. 2018 Feb 1;121(3):301-307. doi: 10.1016/j.amjcard.2017.10.035. Epub 2017 Oct 31.
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