Ultimo aggiornamento 07/11/2020 12:00
Mar 15, 2018 Gaetano D'Ambrosio Novità dalla ricerca, Novità Homepage, Novità Ipertensione Commenti disabilitati su Efficacia dell’auto-monitoraggio domiciliare della pressione arteriosa per titolare la terapia farmacologica
L’auto-monitoraggio domiciliare della pressione arteriosa è ormai largamente utilizzato dai pazienti ipertesi ed è consigliato dalle più recenti linee guida internazionali e dalle Società Scientifiche italiane per supportare la diagnosi di ipertensione ed in particolare per individuare i pazienti con ipertensione da camice bianco o con ipertensione mascherata.
Un recente studio clinico ha dimostrato che l’auto-monitoraggio può essere utilizzato anche per titolare la terapia farmacologica e monitorare il raggiungimento ed il mantenimento dei target pressori.
Lo studio è stato realizzato in 142 ambulatori di Medicina Generale del Regno Unito ed ha coinvolto 1182 pazienti di età superiore a 35 anni, con ipertensione arteriosa non controllata (PA > 140/90 mmHg), in trattamento stabile con non più di tre farmaci anti-ipertensivi. I pazienti sono stati randomizzati per essere assegnati, in aperto, ad uno dei tre bracci dello studio: a) auto-monitoraggio, b) tele-monitoraggio, c) usual care.
I pazienti del gruppo (a) e del gruppo (b) sono stati dotati di uno sfigmomanometro automatico validato ed addestrati a controllare la pressione arteriosa due volte al giorno nella prima settimana di ciascun mese. I pazienti assegnati al gruppo (c) costituivano il gruppo di controllo e continuavano ad essere seguiti secondo le consuete modalità.
I soggetti assegnati al gruppo “auto-monitoraggio” registravano su supporto cartaceo i valori pressori misurati e li inviavano al loro medico di famiglia mediante una busta pre-affrancata. Erano inoltre dotati di uno schema colorato che indicava loro come comportarsi nel caso fossero risultati valori pressori troppo alti o troppo bassi.
I soggetti assegnati al gruppo “tele-monitoraggio” inviavano i valori pressori tramite un SMS gratuito e ricevevano, con lo stesso mezzo, un messaggio che consigliava di contattare il medico nel caso di valori troppo alti o troppo bassi e un avviso nel caso fosse stato inviato un numero insufficiente di misurazioni. I dati inviati dai pazienti erano gestiti mediante una procedura dotata di interfaccia web che consentiva al medico di monitorare i valori pressori e di contattare i pazienti via SMS.
I medici controllavano mensilmente i dati dei pazienti assegnati ai gruppi di auto-monitoraggio e di tele-monitoraggio, mentre erano liberi di seguire secondo il proprio giudizio, i pazienti del gruppo di controllo. Inoltre, erano totalmente liberi di utilizzare i farmaci anti-ipertensivi in tutti i pazienti avendo come obiettivi quelli stabiliti dalle linee guida NICE, riportati nella Tabella 1, che prevedono di abbassare di 5 mmHg i target quando i valori pressori sono rilevati a casa rispetto alle misure effettuate in ambulatorio.
L’obiettivo principale dello studio è stato considerato il valore di pressione arteriosa sistolica misurato in ambulatorio dopo 12 mesi dall’arruolamento.
Al termine dello studio i valori medi di pressione arteriosa erano più bassi dei valori basali in tutti i tre gruppi [Figura 1] ma i pazienti del gruppo di auto-monitoraggio e di tele-monitoraggio mostravano valori di sistolica significativamente più bassi, rispettivamente 4.7 mmHg e 3.5 mmHg, rispetto ai pazienti del gruppo di controllo ed avevano ricevuto un numero maggiore di farmaci anti-ipertensivi.
Figura 1
In particolare, i pazienti del gruppo di tele-monitoraggio raggiungevano valori significativamente più bassi già a 6 mesi dall’arruolamento.
In particolare, i pazienti del gruppo di tele-monitoraggio raggiungevano valori significativamente più bassi già a 6 mesi dall’arruolamento.
Il numero di visite effettuate dal medico di medicina generale era comparabile nei tre gruppi mentre i pazienti del gruppo di controllo avevano effettuato un maggior numero di misurazioni pressorie in ambulatorio.
Gli autori valutano che la riduzione osservata dei valori pressori nei pazienti sottoposti a tele-monitoraggio o auto-monitoraggio corrisponda ad una riduzione rispettivamente del 20% e del 10% del rischio di ictus cerebrale e di infarto miocardico e concludono che l’automonitoraggio dei valori pressori dovrebbe essere adottato estensivamente dai medici di medicina generale in tutti i pazienti disponibili ad effettuarla.
Fonte
Efficacy of self-monitored blood pressure, with or without telemonitoring, for titration of antihypertensive medication (TASMINH4): an unmasked randomised controlled trial. Lancet 2018; 391: 949–59
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