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Apr 13, 2018 Gaetano D'Ambrosio Novità dalla ricerca, Novità Homepage, Novità Prevenzione Primaria Commenti disabilitati su Il consumo di caffè è associato ad una minore incidenza di calcificazioni coronariche
Il consumo di caffè è associato ad una minore incidenza di calcificazioni coronariche, un indicatore di aterosclerosi subclinica, questo benefico effetto viene però annullato dal fumo di sigaretta.
E’ questo il risultato di uno studio trasversale condotto su di una coorte brasiliana, utilizzata per identificare i fattori di rischio per diabete mellito e malattie cardiovascolare.
La coorte comprende oltre 15.000 addetti al servizio civile, di età compresa tra 35 e 74 anni al momento dell’arruolamento, per i quali sono disponibili dati anagrafici, sociodemografici, clinici, e riguardanti le abitudini alimentari e gli stili di vita valutati tra agosto 2008 e dicembre 2010 mediante intervista individuale.
I soggetti arruolati in uno dei centri partecipanti, sono stati anche invitati a sottoporsi a TAC per la valutazione delle calcificazioni coronariche.
Lo studio è stato condotto sui 4426 soggetti, esenti da malattia cardiovascolare, per i quali erano disponibili, oltre alle informazioni di base, anche il dato relativo alle calcificazioni coronariche.
Utilizzando una analisi multivariata, per tener conto di molteplici possibili confondenti, è stato calcolato il rischio relativo, espresso come odds ratio (OR), di avere un calcium score ≥ 100 unità Agston tra i bevitori di caffè rispetto ai non bevitori.
E’ stata così riscontrata, una associazione inversa significativa, tra consumo di caffè e calcium score con una riduzione del rischio di calcificazioni coronariche che arriva al 67%, nei soggetti che bevono più di 3 caffè al giorno.
L’analisi per sottogruppi, operata in funzione dell’abitudine al fumo, rivela che l’effetto protettivo del caffè è ancora presente nei non fumatori, ma non si riscontra nei fumatori e negli ex fumatori.
Pur con i limiti metodologici derivanti dal disegno sperimentale di tipo trasversale, questo studio apporta un ulteriore sostegno all’ipotesi che l’effetto complessivo del caffè sul rischio cardiovascolare sia positivo. Non si tratta di evidenze definitive, per cui non siamo autorizzati a consigliare l’assunzione di caffè come strumento per ridurre il rischio cardiovascolare, tuttavia abbiamo buone ragioni per ritenere che un uso moderato di questa sostanza possa essere consentito.
Il possibile beneficio dell’assunzione di caffè, si spiega considerando che questa bevanda, oltre alla caffeina, contiene una grande quantità di altre sostanze ed in particolare di polifenoli, dotati di attività anti-infiammatoria, anti-ossidante e anti-trombotica.
Fonte: Coffee Consumption and Coronary Artery Calcium Score: Cross-Sectional Results of ELSA-Brasil (Brazilian Longitudinal Study of Adult Health). J Am Heart Assoc. 2018 Mar 24;7(7)
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