Ultimo aggiornamento 07/11/2020 12:00
Mag 26, 2018 Gaetano D'Ambrosio Farmaci, Farmaci Fibrillazione atriale, Novità dalla ricerca, Novità Fibrillazione Atriale, Novità Homepage Commenti disabilitati su Emorragie minori in corso di TAO: frequenti ma prognosticamente poco rilevanti
Le emorragie rappresentano il principale evento avverso in corso di terapia anticoagulante e per questo l’incidenza di eventi emorragici maggiori è considerato un outcome di sicurezza, negli studi clinici riguardano questo tipo di trattamento. Poco è noto, però, riguardo il significato prognostico delle emorragie “minori” che molto più frequentemente si verificano nella pratica clinica.
Per studiare questo fenomeno sono stati rivalutati 6771 pazienti dal registro ORBIT-AF che ha arruolato soggetti con fibrillazione atriale in trattamento anticoagulante orale.
La presenza di emorragie minori, valutata attraverso le cartelle cliniche, è stata definita dal riscontro di eventi emorragici che non avevano richiesto l’intervento del medico, per esempio ecchimosi o sanguinamenti emorroidari.
E’ stata quindi valutata l’associazione tra questi fenomeni e l’incidenza di emorragie maggiori o di ictus o di embolie sistemiche nei 90 giorni successivi.
L’età media dei pazienti arruolati era 75.0 anni, il 90% erano bianchi e il 42.5% donne.
Dopo un follow-up mediano di 1.5 anni si sono verificati complessivamente 1357 eventi emorragici minori (20.0%) pari a 15.8 eventi per 100 persone-anno. La grande maggioranza dei pazienti (96.4%) ha continuato la terapia anticoagulante dopo l’evento emorragico.
Durante il follow-up 287 (4.3%) pazienti hanno presentato un evento emorragico maggiore e 64 (0.96%) un ictus o un evento embolico sistemico.
Il rischio relativo (espresso come Odds Ratio) di incorrere in eventi emorragici maggiori dei pazienti che avevano presentato un evento emorragico minore è stato calcolato dopo aggiustamento statistico relativo al rischio emorragico basale valutato con lo score ATRIA.
Il rischio relativo di incorrere in un ictus o in un evento embolico sistemico è stato calcolato dopo aggiustamento statistico relativo al rischio trombo-embolico basale valutato con lo score CDA2DS2-Vasc.
In entrambi i casi non è stata riscontrato alcun significativo incremento di rischio nei pazienti che avevano presentato un evento emorragico minore rispetto agli altri pazienti.
Gli autori concludono affermando che gli eventi emorragici minori sono frequenti nei pazienti in terapia anticoagulante orale ma non sono associati ad un incremento di rischio di eventi emorragici maggiori o di eventi trombo-embolici nei sei mesi successivi e pertanto, il loro verificarsi, non dovrebbe indurre a a modificare la strategia terapeutica nei pazienti in terapia anticoagulante orale.
Fonte: Prognostic Significance of Nuisance Bleeding in Anticoagulated Patients with Atrial Fibrillation. Circulation. 2018 Apr 20. pii: CIRCULATIONAHA.117.031354. doi: 10.1161/CIRCULATIONAHA.117.031354. [Epub ahead of print]
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