Ultimo aggiornamento 07/11/2020 12:00
Mag 18, 2018 Cardiotool IA Fibrillazione atriale, IA Prevenzione primaria, Integrazione alimentare, Novità dalla ricerca, Novità Fibrillazione Atriale, Novità Homepage, Novità Prevenzione Primaria Commenti disabilitati su La frutta secca abbassa il rischio di fibrillazione atriale
Il consumo di frutta secca è stato sempre associato come prevenzione di alcune malattie cardiovascolari, ma l’associazione tra il consumo di questi alimenti e l’incidenza di specifiche malattie cardiovascolari è sempre stata poco chiara. Gli studiosi hanno voluto così esaminare l’associazione tra il consumo di frutta secca a guscio e l’incidenza di sette malattie cardiovascolari.
La frutta secca in guscio, al naturale, contiene fonti ricche di acidi grassi insaturi, proteine, fibre, minerali (ad es. Magnesio, potassio e zinco), vitamina E, folati e altri composti bioattivi come fenoli e fitosteroli.
Il loro consumo può influenzare la salute cardiovascolare migliorando i livelli lipidici nel sangue e la funzione endoteliale, riducendo il rischio di aumento di peso, tramite effetti antiossidanti e anti-infiammatori. Le meta-analisi di studi prospettici hanno dimostrato che il consumo di questi alimenti è inversamente associato alla morte per malattia cardiovascolare e ictus totale.
La ricerca pubblicata sulla rivista Heart, è stata condotta dagli esperti dell’Unità di Epidemiologia Nutrizionale dell’Istituto Karolinska di Stoccolma, prendendo in esame tramite un questionario, 61.000 svedesi di età compresa tra i 45 e gli 83 anni, seguiti sul fronte della salute cardiovascolare per 17 anni (fino alla fine del 2014) o fino al loro decesso.
Durante il monitoraggio ci sono stati 4.983 infarti, 3.160 casi di insufficienza cardiaca e 7.550 casi di fibrillazione atriale. Il consumo di frutta secca è risultato collegato ad un minor rischio di fibrillazione atriale. Una porzione una o tre volte al mese era associata a un rischio ridotto di appena il 3%, che saliva al 12% per il consumo una o due volte a settimana e al 18% per tre o più volte. Ogni porzione aggiuntiva settimanale è stata collegata ad un abbassamento del 4% nel rischio
I ricercatori svedesi, correttamente, riportano come si tratti solo di uno studio osservazionale e quindi come sia impossibile stabilire un rapporto causa-effetto tra l’assunzione della frutta secca e la riduzione della fibrillazione atriale.
Non è comunque accertato se il loro effetto sulla fibrillazione atriale sia legato solo alla riduzione delle malattie cardiovascolari, che spesso sono la causa di questa aritmia, o ad altri meccanismi più complessi relativi alla stabilizzazione della membrana cellulare.
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