Ultimo aggiornamento 07/11/2020 12:00
Mag 10, 2018 Gaetano D'Ambrosio Farmaci, Farmaci Scompenso cardiaco, Novità dalla ricerca, Novità Homepage, Novità Scompenso cardiaco 1
Il sacubitril/valsartan rallenta il decadimento della funzione renale oltre a migliorare gli esiti cardiovascolari nei pazienti con scompenso cardiaco cronico a frazione di eiezione ridotta, anche se determina un modesto incremento della albuminuria.
Sono i risultati di una ulteriore analisi dei dati dello studio PARADIGM-HF , il trial che ha documentato la superiorità di sacubitril/valsartan rispetto ad enalapri,l nel trattamento dei pazienti con scompenso cardiaco, determinando una ulteriore riduzione di mortalità e ospedalizzazione.
Sono stati considerati 2745 pazienti dei quali il 33% aveva una funzione renale compromessa e il 24% presentava una albuminuria significativa.
Al termine del follow-up (figura A) i pazienti trattati con sacubitril/valsartan presentavano un calo di filtrato glomerulare (eGRF) significativamente inferiore a quello dei pazienti trattati con enalapril (-7.8 vs -10.2 ml/min/1.73 m2).
Diverso il comportamento dell’albuminuria, che subiva un incremento durante la fase di run-in, nella quale i pazienti erano trattati in singolo cieco sequenzialmente con entrambi i farmaci. Durante il follow-up, dopo la randomizzazione, l’albuminuria rimaneva stabile nei pazienti trattati con sacubitril-valsartan, mentre ritornava ai valori iniziali nei pazienti trattati con enalapril (figura B).
Il beneficio di sacubitril/valsartan rispetto a enalapril sugli esiti cardiovascolari risultava indipendente dai valori basali di filtrato glomerulare e di albuminuria e, soprattutto, rimaneva inalterato indipendentemente dalla evoluzione della albuminuria.
Gli autori osservano che, a differenza degli ace-inibitori e dei sartani che possono causare una riduzione della funzione renale, sacubitril/valsartan sembra avere un effetto nefroprotettivo, nonostante determini una riduzione della pressione arteriosa ed un modesto aumento della albuminuria. I meccanismi fisiopatologici di questi fenomeno sono ancora incerti. I risultati di questo studio, tuttavia, rassicurano sul profilo di sicurezza del farmaco e ne confermano il valore terapeutico nei pazienti con scompenso cardiaco.
Fonte: Renal Effects and Associated Outcomes During Angiotensin-Neprilysin Inhibition in Heart Failure JACC Heart Fail. 2018 Apr 11. pii: S2213-1779(18)30134-3. doi: 10.1016/j.jchf.2018.02.004. [Epub ahead of print]
Questo contenuto è riservato agli utenti registrati appartenenti al settore sanitario: si prega di accedere utilizzando il form sottostante, oppure di compilare il form di registrazione. Dopo la registrazione, oltre ad avere accesso a tutti i contenuti del portale, riceverai aggiornamenti utili alla pratica clinica. Se non si ricordano i dati di accesso, cliccare qui
Apr 21, 2020 Commenti disabilitati su Scompenso cardiaco allo stadio terminale con COVID-19: forte evidenza di lesioni miocardiche
Gen 05, 2020 Commenti disabilitati su Il Cuore Che Verrà
Gen 04, 2020 Commenti disabilitati su Efficacia comparativa di sacubitril-valsartan verso ACE-inibitori/ARB nello scompenso cardiaco con frazione di eiezione ridotta
Set 26, 2019 1
Nov 07, 2020 Commenti disabilitati su Pneumopatia da COVID-19: il punto di vista del Medico Vascolare. “Position paper” patrocinato dalla SIDV e della SIMV
Ott 12, 2020 Commenti disabilitati su Pazienti con diabete tipo 2 a maggior rischio di demenza vascolare rispetto ad altre demenze
Ott 08, 2020 Commenti disabilitati su Studio EMPEROR-Reduced: il vantaggio di Empagliflozin rimane stabile sopra Sacubitril/Valsartan
Mag 27, 2020 Commenti disabilitati su L’idrossiclorochina è inefficace e dannosa nella cura del COVID-19