Ultimo aggiornamento 07/11/2020 12:00
Giu 27, 2018 Gaetano D'Ambrosio Cardiologia di genere, Cardiologia di genere Novità, Novità dalla ricerca, Novità Homepage, Novità Prevenzione Primaria Commenti disabilitati su Disfunzione erettile come predittore indipendente di eventi cardiovascolari futuri
La relazione tra disfunzione erettile (D.E.) e malattia cardiovascolare è nota da tempo. Le due patologie, infatti, condividono fattori di rischio quali l’obesità, l’ipertensione, la sindrome metabolica, il diabete, il fumo e meccanismi patogenetici quali la disfunzione endoteliale, l’infiammazione e l’aterosclerosi.
In realtà, però, le evidenze relative al possibile ruolo della disfunzione erettile come fattore di rischio cardiovascolare indipendente sono limitate.
Per acquisire informazioni più solide sono stati riesaminati i dati di 1757 pazienti, di varie etnie, età media 69 anni, arruolati nello studio MESA (Multi-Ethnic Study of Atherosclerosis), esenti da pregressa malattia cardiovascolare, per i quali erano disponibili le risposte al “single Massachusetts Male Aging Study question” relativi alla disfunzione erettile che risultava essere presente nel 42.3% dei soggetti.
Dopo un follow-up mediano di 3.8 anni sono stati osservati 40 casi incidenti di coronaropatia (infarto miocardico, arresto cardiaco rianimato, morte coronarica) e 75 di malattia cardiovascolare (coronaropatia + ictus e decesso per ictus).
In particolare, l’incidenza di eventi è risultata significativamente più elevata nei pazienti con disfunzione erettile rispetto ai pazienti esenti dalla patologia.
E’ stata inoltre effettuata una analisi multivariata per tener conto di numerosi potenziali confondenti (età, etnia, grado di istruzione, stato di fumatore, diabete, familiarità per coronaropatia, rapporto HDL/Colesterolo, pressione arteriosa sistolica, terapia anti-ipertensiva, terapia ipolipemizzante, uso di beta-bloccanti e di anti-depressivi). Tenendo conto di tutti questi fattori, la disfunzione erettile è rimasta un predatore significativo di eventi cardiovascolari (hazard ratio: 1.9; IC 95%: 1.1–3.4) mentre nei confronti degli eventi coronarici è venuta meno la significatività statistica (hazard ratio: 1.8; IC 95%: 0.8–4.0) ma la stima del rischio relativa è rimasta sostanzialmente inalterata.
Gli autori concludono affermando che questi dati rappresentano la più forte evidenza disponibile sul ruolo della D.E. come fattore di rischio cardiovascolare indipendente. L’associazione tra D.E. e malattia cardiovascolare potrebbe essere stata sottostimata a causa del fatto che il questionario utilizzato per la diagnosi non consente di distinguere i casi di D.E. su base vascolare da quelli che hanno una differente eziologia. Studi con un follow-up più lungo, fino a 10 anni, sarebbero necessari per una migliore definizione del “peso” della D.E. come fattore di rischio cardiovascolare.
Fonte: Erectile Dysfunction as an Independent Predictor of Future Cardiovascular Events The Multi-Ethnic Study of Atherosclerosis. Circulation. 2018 Jun 11. pii: CIRCULATIONAHA.118.033990. doi: 10.1161/CIRCULATIONAHA.118.033990. [Epub ahead of print]
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