Ultimo aggiornamento 07/11/2020 12:00
Giu 20, 2018 Gaetano D'Ambrosio Novità dalla ricerca, Novità Homepage, Novità Prevenzione Primaria, Novità Scompenso cardiaco Commenti disabilitati su Rischio di eventi cardiovascolari in post-menopausa con alte concentrazioni di testosterone
Nelle donne in post-menopausa il rapporto tra le concentrazioni plasmatiche di testosterone e di estrogeni (T/E) è associato ad un rischio aumentato di eventi cardiovascolari e di scompenso cardiaco.
Per giungere a questa conclusione sono stati esaminati i dati di 2834 donne in post-menopausa, età media 64.9 ± 8.9 anni, di varie etnie, residenti in sei differenti areee rurali ed urbane negli Stati Uniti, esenti da malattia cardiovascolare, arruolate nel “Multi-Ethnic Study of Atherosclerosis (MESA)” tra il 2000 e il 2002, per le quali erano disponibili le concentrazioni plasmatiche di estradiolo e testosterone.
Circa un terzo delle donne erano in trattamento con terapia ormonale sostitutiva. Una percentuale così alta si spiega, considerando che l’arruolamento si è concluso prima che nel 2002 fossero pubblicati i risultati negativi del Women’s Health Initiative study.
Durante il follow-up durato 12.1 anni, si sono verificati 171 eventi coronarici (infarto miocardico, arresto cardiaco, angina), 283 eventi cardiovascolari (eventi coronarici più ictus e morte cardiovascolare) e 103 nuovi casi di scompenso cardiaco.
Utilizzando una metodica statistica multivariata, per tener conto di molteplici possibili confondenti (età, etnia, terapia ormonale sostitutiva, scolarità, rapporto vita/fianchi, attività fisica, fumo e numerosi altri fattori di rischio cardiovascolare, uso di farmaci ipotensivi, marker infiammatori) è stato calcolato il rischio relativo di eventi, espresso come Hazard Ratio (HR), associato all’incremento di una deviazione standard, in scala logaritmica, delle concentrazioni di ormoni sessuali. I valori degli HR e dei relativi intervalli di confidenza al 95% sono riportati nella figura dalla quale si desume che:
– gli estrogeni hanno un effetto protettivo, soprattutto su eventi coronarici e scompenso;
– il testosterone sembra favorire l’incidenza di eventi coronarici e di eventi cardiovascolari;
– il rapporto testosterone / estrogeni (T/E) ha il più elevato potere predittivo essendo significativamente associato a tutti i tre outcome considerati.
Per quanto riguarda lo scompenso cardiaco, il rapporto T/E è risultato positivamente associato con l’incidenza dello scompenso a FE ridotta ma non allo scompenso con FE preservata, la forma più frequente nelle donne di età di età più avanzata.
La relazione tra livelli plasmatici di ormoni e rischio cardiovascolare è risultata indipendente dall’etnia e dall’età delle donne.
I risultati di questo studio non sorprendono ma aggiungono importanti evidenze relative al ben noto fenomeno per cui il rischio cardiovascolare aumenta bruscamente nelle donne dopo la menopausa quando le ovaia cessano di produrre estrogeni ma continuano a produrre testosterone. Essi, infatti, sono stati ottenuti su di una ampia popolazione multietnica (donne bianche, nere, cinesi ed ispaniche) e dopo un lungo follow-up durante il quale sono state valutate molte diverse tipologie di eventi cardio-vascolari.
Nel passato è stata data molta importanza al calo della concentrazione plasmatica di estrogeni per spiegare l’aumento del rischio cardiovascolare dopo la menopausa. Questo studio richiama l’attenzione sul possibile ruolo del testosterone, in alternativa alla carenza di estrogeni, che, se confermato, potrebbe spiegare l’aumentato rischio cardiovascolare che si osserva nelle donne con sindrome dell’ovaio policistico e l’inefficacia preventiva della terapia ormonale sostitutiva.
Non avendo definito un valore soglia del rapporto T/E che consenta di riconoscere le donne a rischio più elevato e, soprattutto non essendovi al momento la possibilità di intervenire sul quadro ormonale con l’obiettivo di ridurre il rischio cardiovascolare, questi risultati rivestono solo un interesse speculativo e non ci autorizzano a richiedere routinariamente il dosaggio di estrogeni e testosterone nelle donne in menopausa. Tuttavia si profila un interessante filone di ricerca finalizzato ad una definizione del profilo di rischio cardiovascolare nelle donne, più accurata rispetto a quella ottenibile con gli algoritmi che utilizzano i classici fattori di rischio.
Fonte: Endogenous Sex Hormones and Incident Cardiovascular Disease in Post-Menopausal Women. J Am Coll Cardiol. 2018 Jun 5;71(22):2555-2566. doi: 10.1016/j.jacc.2018.01.083
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