Ultimo aggiornamento 07/11/2020 12:00
Set 15, 2018 Gaetano D'Ambrosio IA Diabete, IA Prevenzione primaria, Integrazione alimentare, Novità dalla ricerca, Novità Diabete, Novità Homepage, Novità Prevenzione Primaria Commenti disabilitati su Effetti della supplementazione con omega-3 nei pazienti diabetici
La supplementazione con omega-3 nei pazienti diabetici non determina un effetto benefico sul rischio cardiovascolare.
Sono giunti a questa conclusione i ricercatori dello studio ASCEND, un grande trial clinico randomizzato e controllato, programmato con l’obiettivo di verificare se la somministrazione di aspirina e/o omega-3 è in grado di ridurre gli eventi cardiovascolari nei soggetti diabetici, esenti da malattia cardiovascolare.
La ricerca ha testato entrambi gli approcci preventivi farmacologici con un disegno di tipo fattoriale. Nel presente lavoro sono riportati i risultati riguardanti l’utilizzo degli omega-3.
Sono stati studiati 15480 diabetici, di età superiore a 40 anni, senza evidenza di malattia cardiovascolare, randomizzati a ricevere una capsula/die da 1 grammo contenente 460 mg di acido eicosapentaenoico (EPA) e 380 mg di acido docosaesaenoico (DHA) oppure una capsula/die di placebo contenente olio di oliva.
I pazienti sono stati seguiti (follow-up medio: 7.4 anni) con l’obiettivo di rilevare la prima occorrenza (outcome primario) di un evento cardiovascolare grave (infarto miocardico non fatale, ictus, attacco ischemico transitorio, decesso per cause cardiovascolari). E’ stato considerato anche un outcome secondario che considerava, oltre agli eventi dell’outcome primario, un eventuale intervento di rivascolarizzazione arteriosa.
L’aderenza media al trattamento assegnato è stata del 77% nel gruppo trattato con omega-3 e del 76% nel gruppo placebo.
Durante il follow-up l’outcome primario si è verificato nel 8.9% dei pazienti trattati con omega-3 e nel 9.2% dei controlli, l’outcome secondario rispettivamente nel 11.4 e nel 11.5, il decesso per tutte le cause nel 9.7% e nel 10.2 (differenze statisticamente non signficative).
Non sono stati riscontrate differenze significative per quanto riguarda l’incidenza di eventi avversi gravi non fatali.
Gli autori concludono che i risultati dello studio ASCEND, in accordo con quelli di altri studi randomizzati in pazienti con o senza diabete, non supportano la raccomandazione di una supplementazione dietetica routinaria con omega-3 a scopo di prevenzione primaria nel paziente diabetico.
Questi risultati contraddicono quanto emerso da ricerche precedenti che, invece, avevano documentato un beneficio clinico, e le raccomandazioni dietetiche contenute in molte linee guida.
A questo proposito, gli autori fanno notare che molte revisioni della letteratura in passato hanno incluso studi osservazionali e trial in aperto, la cui validità è sicuramente inferiore a quella dei trial clinici randomizzati e controllati in doppio cieco. Inoltre, in alcuni studi si sono considerati indistintamente gli effetti di una supplementazione di omega-3 e di un maggiore consumo alimentare di pesce. I due interventi non possono essere considerati del tutto equivalenti, in quanto il pesce contiene anche altri nutrienti oltre agli omega-3, inoltre un maggior consumo di pesce si associa ad un minor consumo di altri alimenti e il complesso delle modifiche dietetiche potrebbe avere una efficacia diversa dalla semplice supplementazione con omega-3.
Infine, gli autori sottolineano di non aver considerato nel loro lavoro i possibili effetti sulla trigliceridemia, che sono generalmente determinati da dosi molto più elevate (2-4 g/die) di omega-3. Pertanto, i risultati di questo studio, non escludono la possibilità che un beneficio clinico possa essere ottenuto in alcuni pazienti diabetici con un trattamento in grado di modificare le concentrazioni plasmatiche dei trigliceridi. Ricordiamo che la vigente versione della nota AIFA 13, prevede la rimborsabilità degli omega-3 in alcune forme di ipertrigliceridemia, mentre la nota 94 ne regolamenta l’uso nel post-infarto.
Fonte: Effects of n−3 Fatty Acid Supplements in Diabetes Mellitus N Engl J Med. 2018 Aug 26. doi: 10.1056/NEJMoa1804989. [Epub ahead of print]
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