Ultimo aggiornamento 07/11/2020 12:00
Set 15, 2018 Redazione Farmaci, Farmaci Scompenso cardiaco, Novità dalla ricerca, Novità Homepage, Novità Scompenso cardiaco Commenti disabilitati su #ESC2018. Dopo lo scompenso acuto, sacubitril/valsartan da subito riduce rischio di nuovi eventi
Nei pazienti con scompenso e frazione di eiezione ridotta, l’associazione sacubitril/valsartan (Entresto, Novartis) può essere impiegata in sicurezza, sia durante il ricovero per un episodio acuto di insufficienza cardiaca, sia subito dopo le dimissioni. Sono questi i risultati dello studio TRANSITION, presentati nel corso del Congresso della European Society of Cardiology (ESC) 2018.
Il risultato è molto importante, in quanto l’83% dei pazienti con scompenso è a rischio di ricovero per un evento acuto. Nelle settimane successive a un episodio di insufficienza cardiaca acuta, i pazienti sono molto vulnerabili: 1 su 4, è nuovamente ricoverato e c’è fino al 10% di probabilità di morire.
Lo studio TRANSITION, randomizzato, di fase IV, multicentrico, in aperto, a gruppi paralleli, ha valutato la sicurezza e la tollerabilità di Entresto in 1.002 pazienti con scompenso e frazione di eiezione ridotta, da 156 ospedali di tutto il mondo, dopo che sono stati stabilizzati a seguito di un episodio di insufficienza cardiaca acuta. I pazienti sono stati randomizzati ad iniziare la terapia in ospedale (pre-dimissione) o poco dopo aver lasciato l’ospedale (post-dimissione).
I gruppi sono stati formati in base al loro status di trattamento pre-ammissione: quelli che stavano ricevendo un inibitore dell’enzima di conversione dell’angiotensina (ACEI) o un bloccante del recettore dell’angiotensina (ARB), o quelli senza esperienza precedente con un ACEI / ARB. Dopo lo screening e la randomizzazione alla combinazione, lo studio comprendeva un periodo di trattamento di 10 settimane seguito da una fase di follow-up di 16 settimane.
Gli endpoint primario e secondario erano: il numero di pazienti che raggiungevano la dose target di 200 mg due volte al giorno alla settimana 10 (indipendentemente dalla precedente interruzione o riduzione della dose); il numero di pazienti che mantengono 100 mg o 200 mg per almeno due settimane dopo la randomizzazione.
Il protocollo dello studio ha tenuto conto delle esigenze della pratica clinica e ha consentito ai ricercatori di selezionare la dose iniziale appropriata e gli aggiustamenti necessari in base alle circostanze.
Dopo dieci settimane, oltre l’86% dei pazienti aveva ricevuto l’associazione per 2 settimane o più senza interruzione e circa la metà dei pazienti nello studio ha raggiunto l’endpoint primario. Il numero di soggetti che hanno raggiunto l’endpoint primario e secondario era simile in entrambi i bracci di trattamento. Anche l’incidenza di eventi avversi e le interruzioni del trattamento a causa di eventi avversi è stata simile sia nel contesto ospedaliero che in quello ambulatorio.
I pazienti coinvolti nello studio includevano sia coloro che non avevano mai assunto l’associazione o trattamenti convenzionali per lo scompenso, così come quelli con precedenti esperienze di terapie convenzionali per tale patologia.
Questi risultati rispondono all’esigenza del clinico che è spesso esitante a iniziare un nuovo trattamento, dopo un ricovero in ospedale, proprio per l’elevata vulnerabilità di questi pazienti.
Se lo studio PARADIGM-HF ha dimostrato che l’associazione sacubitril/valsartan riduce le ospedalizzazioni, il ricovero e la morte correlati allo scompenso cardiaco, il TRANSITION mostra che il farmaco può essere impiegato precocemente e in sicurezza, nei pazienti poco dopo un episodio di insufficienza cardiaca acuta, dando ai medici maggiore fiducia nell’ottimizzare la loro cura con farmaci innovativi nel trattamento dell’insufficienza cardiaca.
Fonte: Novartis announces new data that show Entresto® (sacubitril/valsartan) can be initiated early & safely in hospitalized patients after an acute heart failure episode.Press realise. Aug25,2018
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