Ultimo aggiornamento 07/11/2020 12:00
Set 27, 2018 Gaetano D'Ambrosio Farmaci, Farmaci obesità, Novità dalla ricerca, Novità Homepage, Novità Obesità Commenti disabilitati su Lorcaserin per il trattamento dell’obesità, efficace e senza effetti cardiovascolari avversi
Il lorcaserin, un nuovo farmaco serotoninergico, approvato dall’FDA per il trattamento dell’obesità, è efficace nel favorire il calo ponderale senza produrre effetti cardiovascolari avversi.
Lo conferma uno studio recentemente pubblicato sul New England Journal of Medicine che ha arruolato 12000 soggetti (età media 64 anni, 64.2% uomini) obesi o in sovrappeso (BMI mediano 35), affetti da malattia cardiovascolare aterosclerotica o con multipli fattori di rischio, randomizzandoli a ricevere in doppio cieco, 10 mg due volte al giorno di lorcaserin o di placebo.
A tutti i pazienti è stata offerta la possibilità di partecipare ad un programma di terapia comportamentale, che includeva informazioni relative alla dieta e all’esercizio fisico.
E’ stato definito un obiettivo primario di sicurezza, composto da morte cardiovascolare, infarto miocardico e ictus, per una valutazione di non-inferiorità del farmaco rispetto al placebo e un obiettivo primario di efficacia, comprendente anche scompenso cardiaco, ospedalizzazione per angina instabile o rivascolarizzazione coronarica.
I principali risultati dello studio sono riportati nella figura.
La durata mediana del follow-up è stata di 3.3 anni. Ad un anno dall’arruolamento, i pazienti del braccio di trattamento hanno presentato un calo ponderale significativamente inferiore (-4.2 kg vs -1.4 kg) rispetto al gruppo placebo mentre una percentuale significativamente superiore ha presentato un calo ponderale ≥ 5 kg (38.7% vs 17.4%) o ≥ 10 kg (14.6% vs 4.8%).
Al controllo ad un anno, nel gruppo di trattamento si è osservato un modesto beneficio su svariati fattori di rischio cardiovascolare (pressione arteriosa, frequenza cardiaca, LDL colesterolo, trigliceridi, emoglobina glicata). Nei pazienti con disglicemia si è osservata una minore incidenza di diabete (3.1% vs 3.8% per anno) rispetto al gruppo di controllo.
Al termine del follow-up, l’outcome primario di sicurezza si è osservato in una percentuale analoga di soggetti nei due bracci. L’analisi di non inferiorità è risultata statisticamente significativa (P<0.001). Utilizzando l’outcome primario di efficacia, non si è osservata una differenza significativa tra i due gruppi. Questi risultati possono essere interpretati affermando che: 1) il lorcaserin non determina una maggiore incidenza di outcome cardio-vascolari rispetto al placebo (non inferiorità); 2) non vi è evidenza che il farmaco sia associato ad una minore incidenza di eventi (non superiorità).
Per quanto riguarda gli eventi avversi gravi, non si è riscontrata una differenza tra i due bracci di trattamento, tranne che per l’ipoglicemia che si è verificata in un numero significativamente maggiore di pazienti (13 vs 4, P=0.04) nel gruppo lorcaserin. Gli eventi avversi che più frequentemente hanno determinato la sospensione del lorcaserin sono stati: vertigine, astenia, cefalea, diarrea e nausea. La frequenza di interruzione della terapia è stata comunque molto simile nei due gruppi (12.0% vs 12.7%).
In un sottogruppo di 3270 pazienti per i quali erano disponibili i risultati di un ecocardiogramma eseguito all’inizio dello studio e dopo un anno, si è documentato un lieve eccesso non statisticamente significativo (1.8% vs 1.3%; P=0.24) di nuovi casi o di peggioramento di valvolopatia, dovuti prevalentemente ad una maggiore incidenza nel gruppo lorcaserin di nuove diagnosi di insufficienza aortica lieve. Non si sono osservate variazioni significative della pressione polmonare in entrambi i gruppi.
I risultati di questo studio sono molto interessanti, in quanto documentano la sicurezza cardiovascolare e generale di un farmaco per il trattamento dell’obesità, anche se la durata relativamente breve del follow-up suggerisce una certa prudenza nei confronti degli effetti che potrebbero rivelarsi nel lungo periodo.
Molti farmaci precedenti hanno deluso e sono stati ritirati dal commercio essendo associati ad eventi avversi gravi.
Il rimonabant, antagonista dei recettori per gli endocannabinoidi, si è rivelato sicuro per quanto riguarda gli effetti cardiovascolari ma è stato associato ad una inaccettabile incidenza di effetti collaterali psichiatrici gravi.
La sibutramina, un inibitore del re-uptake della serotonina e della noradrenalina, ha determinato alterazioni della pressione arteriosa e della frequenza cardiaca ed una maggiore incidenza di ictus e di infarto del miocardio.
I farmaci serotoninergici non selettivi, come la dexfenfluramina e la fenfluramina hanno provocato effetti collaterali gravi quali ipertensione polmonare e valvolopatie. Questi effetti non appaiono associati al lorcaserin, in quanto questo farmaco agisce selettivamente sui recettori serotoninergici centrali presenti a livello dei centri che regolano fame e sazietà e non sui recettori periferici.
Nonostante il trattamento con lorcaserin abbia determinato un calo ponderale, nel gruppo trattato non si è osservata una riduzione degli eventi cardiovascolari. Gli autori osservano che è possibile che il calo ponderale da solo non abbia un effetto sul rischio di eventi cardiovascolari maggiori o che le modeste riduzioni del peso che sono ottenibili con interventi farmacologici e sugli stili di vita abbiano bisogno di un periodo di tempo molto più lungo per determinare un beneficio sensibile.
Fonte: Cardiovascular Safety of Lorcaserin in Overweight or Obese Patients N Engl J Med. 2018 Aug 26. doi: 10.1056/NEJMoa1808721. [Epub ahead of print]
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