Ultimo aggiornamento 07/11/2020 12:00
Set 24, 2018 Cardiotool Novità dalla ricerca, Novità Homepage Commenti disabilitati su Utility Google Trends. Associazione significativa, tra epidemiologia delle malattie cardiovascolari e volume delle ricerche
Le ricerche su Google relative alle patologie cardiovascolari sono caratterizzate da un andamento stagionale, con un picco nei mesi invernali, ed una variabilità geografica che correlano con l’andamento epidemiologico di queste patologie.
E’ il risultato di una originale ricerca condotta sfruttando l’utility Google Trends, che consente di esplorare la frequenza con la quale Google riceve interrogazioni relative a specifiche parole chiave in una determinata area geografica.
In particolare è stata effettuata una analisi su 28 parole chiave, riguardanti varie patologie cardiovascolari, nel periodo dal 4 gennaio 2004 al 19 aprile 2014. Per analizzare e confrontare gli andamenti delle interrogazioni nei due emisferi, la ricerca è stata condotta facendo riferimento al territorio degli Stati Uniti e a quello dell’Australia, due regioni del mondo nelle quali l’accesso alla rete internet è molto diffuso.
I risultati sono rappresentati nella grafico come variazione percentuale del volume degli accessi rispetto ad un mese di riferimento: agosto per gli Stati Uniti e gennaio per l’Australia. Per ciascun mese è riportato il valore medio della variazione percentuale ed il relativo intervallo di confidenza al 95%.
Negli Stati Uniti il volume delle ricerche è risultato significativamente più alto nei mesi da gennaio a giugno e da settembre a novembre rispetto ad agosto. Il picco si manifesta a febbraio con un volume di ricerche del 36% più elevato rispetto ad agosto. In Australia, invece, abbiamo un volume più elevato del 75% in agosto rispetto a gennaio.
Considerando le stagioni, che hanno un andamento opposto nei due emisferi, il volume delle ricerche è significativamente più elevato in autunno, inverno e primavera rispetto all’estate. Questo andamento riproduce le variazioni stagionali della incidenza di coronaropatia, infarto miocardico, scompenso cardiaco, aritmie e morte improvvisa che notoriamente presenta un picco nei mesi invernali.
Oltre a ciò, è stato effettuato un confronto tra i volumi di ricerca dei termini cardiovascolari ed alcune variabili epidemiologiche nei singoli stati degli Stati Uniti riscontrando una correlazione statisticamente significativa con mortalità cardiovascolare (R = 0.62), mortalità coronarica (R=0.48), mortalità per scompenso cardiaco (R=0.51), mortalità per ictus (R=0.60).
Esiste quindi una associazione significativa, tra epidemiologia delle malattie cardiovascolari e volume delle ricerche su Google relative a tali patologie, sia nel tempo che nello spazio.
I risultati di questo studio rivestono un interesse che va al di là della semplice curiosità.
Analoghe analisi sono state effettuate in relazione a molte altre patologie ed hanno evidenziato correlazioni significative tra epidemiologia clinica e volume delle ricerche in internet. Si profila, quindi, la possibilità di utilizzare i “big data” generati passivamente dai motori di ricerca come uno strumento per monitorare in tempo reale l’andamento di alcune patologie nella comunità. Gli stessi autori, tuttavia, fanno notare che questo strumento non può in alcun modo essere utilizzato per stimare il profilo di rischio a livello individuale e che, anche a livello di popolazione, esso rappresenta solo un utile complemento, non certo una alternativa, alle ricerche epidemiologiche condotte utilizzando parametri validati e i tradizionali meccanismi di sorveglianza.
Fonte: Seasonal and Geographic Patterns in Seeking Cardiovascular Health Information: An Analysis of the Online Search Trends
Mayo Clin Proc. 2018;93(9):1185-1190
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