Ultimo aggiornamento 07/11/2020 12:00
Set 24, 2018 Gaetano D'Ambrosio Novità dalla ricerca, Novità Homepage, Novità Prevenzione Primaria 1
E’ noto l’effetto cancerogeno della esposizione ad alcuni metalli tossici. Meno chiaro è il rapporto tra questi contaminanti ambientali, la malattia aterosclerotica ed il rischio cardiovascolare.
E’ stata quindi condotta una revisione sistematica e meta-analisi della letteratura riguardante gli effetti tossici dell’arsenico, del piombo, del cadmio, del mercurio e del rame.
Sono stati selezionati 37 studi, 26 di coorte, 11 caso-controllo, per un totale di 348.259 partecipanti per i quali era stato determinato, con varie metodologie analitiche, il grado di esposizione alle suddette sostanze. E’ stato quindi stimato il rischio relativo di incorrere in un evento cardiovascolare confrontando i soggetti collocati nel terzo superiore del range di esposizione ai vari contaminanti (massima esposizione) con quelli collocati nel terzo inferiore (minima esposizione). E’ stata inoltre valutata l’eventuale esistenza di una relazione dose-risposta tra esposizione ed esiti.
I risultati sono riportati nella figura.
L’ esposizione a arsenico, piombo, cadmio e rame è associata ad un significativo incremento (dal 30% all’81%) del rischio di malattia cardiovascolare e di coronaropatia (dal 22% all’85%).
Per arsenico, piombo e cadmio, non per il rame, è stata inoltre documentata una associazione di tipo lineare tra esposizione ed esiti e ciò implica che questi metalli possono determinare danni alla salute cardiovascolare anche per livelli relativamente bassi di esposizione.
Non è stata evidenziata una associazione significativa tra rischio cardiovascolare e esposizione al mercurio.
I risultati di questo studio sono di grande interesse in quanto evidenziano il possibile ruolo di fattori di rischio ambientali oltre ai classici fattori di rischio cardiovascolare legati alle caratteristiche genetiche e comportamentali del singolo individuo. Ciò implica una ulteriore possibilità di definizione e correzione del rischio cardiovascolare e, soprattutto, di prevenzione primaria mediante bonifica ambientale.
I meccanismi fisiopatologici che determinano gli effetti cardiovascolari dei metalli tossici sono vari e non sempre ben definiti. In larga misura risiedono nell’induzione di uno stress ossidativo, di uno stato infiammatorio e di un danno endoteliale.
Fonte: Environmental toxic metal contaminants and risk of cardiovascular disease: systematic review and meta-analysis
BMJ. 2018 Aug 29;362:k3310. doi: 10.1136/bmj.k3310
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