Ultimo aggiornamento 07/11/2020 12:00
Ott 26, 2018 Gaetano D'Ambrosio Farmaci, Farmaci diabete, Linee guida, Linee guida diabete, Novità dalla ricerca, Novità Diabete, Novità Homepage 2
L’ADA e l’EASD, le due principali Società Scientifiche diabetologiche, hanno pubblicato un aggiornamento delle linee guida sulla gestione dei pazienti con diabete tipo 2, che tiene conto delle indicazioni fornite dai numerosi studi clinici realizzati e pubblicati negli ultimi anni.
Oltre a sottolineare l’importanza di un approccio terapeutico centrato sul paziente, orientato prioritariamente alla modifica degli stili di vita e alla partecipazione del paziente al processo di cura, le nuove linee guida forniscono nuovi criteri per la scelta dei farmaci ipoglicemizzanti.
La figura riporta quanto indicato dal documento in forma semplificata e parziale. Fare riferimento al testo disponibile on-line per una descrizione più approfondita dell’algoritmo terapeutico.
La metformina resta il farmaco di prima scelta da utilizzare virtualmente in tutti i pazienti se tollerata e non controindicata.
Il passo successivo è guidato da due importanti snodi decisionali.
Il primo consiste nel valutare se il paziente è affetto da malattia cardiovascolare aterosclerotica (MCV) o da insufficienza renale cronica (IRC).
Nel primo caso, sono da preferirsi gli analoghi del GLP1 (GLP1-a) o le Glifozine (SGLT2-i), le due classi di farmaci che hanno dimostrato di produrre un beneficio sul piano cardiovascolare. Se predomina la MCV le due classi sono utilizzabili indifferentemente. Se prevalgono lo scompenso cardiaco o la malattia renale cronica il farmaco di prima scelta dovrebbe essere una glifozina, in quanto questa classe ha dimostrato di ridurre le ospedalizzazioni e i decessi per scompenso e di esercitare un effetto nefro-protettivo. Nei pazienti nefropatici l’utilizzo è comunque condizionato dalla presenza di una funzione renale non eccessivamente compromessa che ne vanificherebbe l’efficacia. In questa categoria di pazienti, gli analoghi del GLP1 sono da utilizzare come seconda scelta.
Le linee guida raccomandano di scegliere le molecole supportate dalle più solide evidenze scientifiche. Nel caso degli analoghi del GLP1 nell’ordine: liraglutide, semiglutide, edenatide. Nel caso delle glifozine: empaglifozin, canagifozin.
Nei pazienti esenti da malattia cardiovascolare o malattia renale cronica le linee guida suggeriscono di tenere presente una delle seguenti priorità:
evitare l’ipoglicemia: in tal caso sono sullo stesso piano inibitori del DPP4, analoghi del GLP-1, glifozine e glitazoni; favorire la perdita di peso: utilizzare gli analoghi del GLP-1 o le glifozine o entrambe in quanto queste due classi di farmaci hanno dimostrato di poter indurre un calo ponderale; contenere i costi: sulfaniluree e glitazoni sono i farmaci adatti a questo scopo.
Fonte: Management of Hyperglycemia in Type 2 Diabetes, 2018. A Consensus Report by the American Diabetes Association (ADA) and the European Association for the Study of Diabetes (EASD) Diabetes Care Publish Ahead of Print, published online October 4, 2018
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