Ultimo aggiornamento 07/11/2020 12:00
Nov 09, 2018 Gaetano D'Ambrosio Novità Cardiopatia Ischemica, Novità dalla ricerca, Novità Homepage Commenti disabilitati su Angioplastica primaria: trattare tutti i vasi è meglio che limitarsi alla coronaria responsabile dell’ischemia
Se l’angioplastica primaria nei pazienti con sindrome coronarica acuta e malattia multivasale debba limitarsi a rivascolarizzare il vaso responsabile dell’ischemia o comportare una rivascolarizzazione completa è questione tuttora controversa.
Un contributo al dibattito sull’argomento è stato recentemente offerto da un ampio studio osservazionale condotto nel Regno Unito su 37.491 pazienti ricoverati per un infarto NSTEMi tra il 2005 e il 2015 in 9 unità coronariche londinesi.
Sono stati analizzati i dati di 21.886 pazienti (58.3%) che presentavano una coronaropatia multivasale con un follow-up mediano di 4.1 anni e l’obiettivo primario di confrontare la mortalità per tutte le cause dei pazienti sottoposti a rivascolarizzazione completa con la mortalità dei pazienti trattati solo sulla coronaria responsabile dell’ischemia (culprit).
La percentuale dei pazienti sottoposti a rivascolarizzazione completa è risultata del 53.7% ma si è osservato un progressivo e statisticamente significativo incremento durante il periodo di osservazione.
I pazienti sottoposti a rivascolarizzazione completa erano più anziani, più frequentemente di sesso maschile, diabetici, con insufficienza renale cronica, e con una storia di pregresso infarto o di rivascolarizzazione miocardica.
L’incidenza di eventi avversi cardiaci maggiori durante il ricovero è risultata simile nei due gruppi.
La mortalità totale durante il follow-up, invece, è risultata significativamente minore nei pazienti sottoposti a rivascolarizzazione completa.
Utilizzando l’analisi multivariata e la tecnica del “propensity matching” per ridurre l’influenza di fattori confondenti si è confermata la differenza di mortalità tra i due gruppi con un rischio relativo (Hazard Ratio – HR) di 0.89 a favore dei soggetti sottoposti a rivascolarizzazione completa.
Gli autori concludono affermando che nei pazienti NSTEMI con malattia multivasale la rivascolarizzazione completa appare superiore rispetto al trattamento della sola lesione responsabile dell’ischemia in termini di mortalità a lungo termine.
Questa evidenza, comunque, provenendo da uno studio osservazionale, richiede di essere confermate mediante studi clinici randomizzati.
Fonte: Complete Versus Culprit-Only Lesion Intervention in Patients With Acute Coronary Syndromes J Am Coll Cardiol. 2018 Oct 23;72(17):1989-1999. doi: 10.1016/j.jacc.2018.07.089.
Questo contenuto è riservato agli utenti registrati appartenenti al settore sanitario: si prega di accedere utilizzando il form sottostante, oppure di compilare il form di registrazione. Dopo la registrazione, oltre ad avere accesso a tutti i contenuti del portale, riceverai aggiornamenti utili alla pratica clinica. Se non si ricordano i dati di accesso, cliccare qui
Mar 20, 2019 Commenti disabilitati su Doppia terapia antiaggregante: la durata ottimale basata su rischi ischemici e sanguinanti dopo stent coronarico
Apr 26, 2018 Commenti disabilitati su Prognosi dopo infarto miocardico: le donne sono svantaggiate
Set 19, 2017 Commenti disabilitati su Nuove approvazioni in Ue per rivaroxaban: 15 mg post angioplastica (PCI) e 10 mg post TVP
Set 16, 2017 0
Nov 07, 2020 Commenti disabilitati su Pneumopatia da COVID-19: il punto di vista del Medico Vascolare. “Position paper” patrocinato dalla SIDV e della SIMV
Ott 12, 2020 Commenti disabilitati su Pazienti con diabete tipo 2 a maggior rischio di demenza vascolare rispetto ad altre demenze
Ott 08, 2020 Commenti disabilitati su Studio EMPEROR-Reduced: il vantaggio di Empagliflozin rimane stabile sopra Sacubitril/Valsartan
Mag 27, 2020 Commenti disabilitati su L’idrossiclorochina è inefficace e dannosa nella cura del COVID-19