Ultimo aggiornamento 07/11/2020 12:00
Nov 16, 2018 Cardiotool News 0
Solo la metà degli adulti in Italia, raggiunge il livello minimo consigliato per l’ attività fisica e tra i bambini solo uno su quattro dedica almeno un’ora a settimana a giochi in movimento. Le evidenze emergono dai dati riportati nel Rapporto Istisan “Movimento, sport e salute: l’importanza delle politiche di promozione dell’attività fisica e le ricadute sulla collettività”, realizzato dall’Istituto Superiore di Sanità, dal Ministero della Salute e dal Comitato Olimpico Nazionale Italiano e presentato il 14 novembre in un convegno all’Iss dedicato all’argomento.
Non è solo un’attività sportiva di tipo strutturato o agonistico a far mantenere in buona salute, ma tutte le occasioni in cui si può combattere la sedentarietà (come ad esempio camminare, andare in bicicletta, fare giardinaggio, portare il cane a passeggio, ecc).
Gli argomenti che sono stati trattati riguardano le politiche internazionali di promozione dell’attività fisica; le linee di indirizzo sull’attività fisica e motoria per le differenti fasce di età; la strategia nazionale di promozione dell’attività fisica; l’importanza del movimento sulla salute; la promozione dell’attività fisica a livello locale; l’attività fisica e sportiva in Italia; il diritto allo sport e all’effettivo svolgimento di attività fisica quale corollario del diritto alla salute.
Nel Rapporto Istisan emerge che la sedentarietà è responsabile del 14,6% di tutte le morti in Italia, pari a circa 88.200 casi all’anno, e di una spesa in termini di costi diretti sanitari di 1,6 miliardi di euro annui per le quattro patologie maggiormente imputabili ad essa (tumore della mammella e del colon-retto, diabete di tipo 2, coronaropatia). Un aumento dei livelli di attività fisica e l’adozione di stili di vita salutari determinerebbero un risparmio per il Servizio Sanitario Nazionale (Ssn) pari a oltre 2 miliardi e 300 mila euro in termini di prestazioni specialistiche e diagnostiche ambulatoriali, trattamenti ospedalieri e terapie farmacologiche evitate.
Anche i dati dell’OMS riportano la stessa stima, calcolata nel mondo: un adulto su quattro non è sufficientemente attivo e che l’80% degli adolescenti non raggiunge i livelli raccomandati di attività fisica, in particolare, in Europa oltre un terzo della popolazione adulta e due terzi degli adolescenti non sembrano svolgere abbastanza attività fisica.
In Italia i dati emersi si riferiscono al solo 50% degli adulti che raggiunge i livelli raccomandati di attività fisica [fonte: Passi, 2017], che un bambino su quattro dedica al massimo un giorno a settimana (almeno un’ora) allo svolgimento di giochi di movimento [fonte: OKkio alla Salute, 2016], che tra gli adolescenti meno del 10% raggiunge le raccomandazioni dell’OMS e che i maschi sono più attivi delle femmine (anche se usano maggiormente i computer)[fonte: Hbsc, 2014] e che fra gli ultra 64enni il livello di attività fisica svolto dagli anziani diminuisce all’avanzare dell’età ed è significativamente più basso tra le donne, tra le persone con svantaggio socio-economico e tra i residenti nel meridione.
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