Ultimo aggiornamento 07/11/2020 12:00
Mar 28, 2019 Gaetano D'Ambrosio Linee guida, Linee guida Prevenzione primaria, Novità dalla ricerca, Novità Homepage, Novità Prevenzione Primaria Commenti disabilitati su Nuova linea guida ACC-AHA sulla prevenzione primaria cardiovascolare
Le associazioni cardiologiche americane, American College of Cardiology (ACC) e American Heart Association (AHA), hanno rilasciato una nuova linea guida sulla prevenzione primaria cardiovascolare.
Il documento ha una struttura modulare e copre una serie di importanti problematiche dalla promozione degli stili di vita salutari, alla valutazione del rischio cardiovascolare alla prevenzione farmacologica.
Una interessante novità è rappresentata dalla attenzione rivolta ai determinanti sociali di salute. Il documento riconosce che le disuguaglianze economiche sono importanti determinanti del rischio cardiovascolare, pertanto il clinico non può fare a meno di tener presenti le condizioni socioeconomiche, il grado di istruzione e l’ambiente domestico, lavorativo e culturale in cui il paziente è immerso. Il documento suggerisce l’utilizzo di uno specifico questionario per la valutazione standardizzata dei bisogni sociali che esplora cinque ambiti: la stabilità e la salubrità dell’abitazione, la disponibilità di sufficienti risorse alimentari, la disponibilità di mezzi di trasporto necessari per accedere ai servizi sanitari o per le altre esigenze, la costanza delle forniture domestiche (acqua, gas, energia elettrica, ecc.), la sicurezza interpersonale, comprendente la violenza domestica. Questi elementi non sono valutabili mediante i comuni strumenti per per la stima del rischio cardiovascolare ma, se trascurati, posso compromettere l’efficacia degli interventi di prevenzione.
Per quanto riguarda la valutazione del rischio cardiovascolare, procedura indispensabile per calibrare gli interventi di prevenzione primaria, il documento consiglia l’utilizzo di uno strumento specifico (ASCVD Risk Estimator) disponibile on-line, che stima il rischio di malattia cardiovascolare a 10 anni in soggetti asintomatici di età compresa tra 40 e 75 anni. Nei soggetti in cui lo strumento determina valori di rischio borderline o intermedi si consiglia la valutazione di altri fattori che possono amplificare il rischio cardiovascolare e, in seconda ipotesi, la ricerca delle calcificazioni coronariche. In ogni caso, la valutazione del rischio su base individuale e la determinazione dei possibili interventi farmacologici o non farmacologici non può prescindere da una approfondita discussione con il paziente e dalla condivisione delle scelte.
Per i pazienti diabetici con ulteriori fattori di rischio si consiglia l’utilizzo, in aggiunta alla metformina, delle due classi di farmaci, che hanno dimostrato di ridurre l’incidenza di eventi cardiovascolari.
Sull’uso delle statine e degli altri farmaci per il controllo dell’ipercolesterolemia il documento fa riferimento alle linee guida sull’argomento pubblicate lo scorso anno dalle due società scientifiche.
Infine, per quanto riguarda l’ASA a basso dosaggio (75-100 mg/die) il documento consiglia un utilizzo più limitato sulla base dei risultati degli studi clinici recentemente pubblicati, ASPREE, ASCEND, ARRIVE che hanno rimesso in discussione il rapporto tra rischi e benefici dell’ASA in prevenzione primaria. In particolare, secondo la linea guida ACC/AHA il’ASA può essere preso in considerazione solo in soggetti di età compresa tra 40 e 70 anni a rischio cardiovascolare più elevato che non abbiano un rischio emorragico aumentato. L’ASA non dovrebbe essere somministrato a soggetti di età superiore a 70 anni o nei soggetti ad alto rischio emorragico.
Fonte: 2019 ACC/AHA Guideline on the Primary Prevention of Cardiovascular Disease A Report of the American College of Cardiology/American Heart Association Task Force on Clinical Practice Guidelines Circulation. 2019 Mar 17:CIR0000000000000678. doi: 10.1161/CIR.0000000000000678.
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