Ultimo aggiornamento 07/11/2020 12:00
Apr 27, 2019 Gaetano D'Ambrosio Novità dalla ricerca, Novità Homepage, Novità Ipertensione 2
La pressione sistolica misurata a livello del polso è significativamente più elevata rispetto alla pressione misurata a livello del braccio in una proporzione rilevante di soggetti.
Questa affermazione, non priva di conseguenze pratiche, descrive i risultati di uno studio condotto su 180 soggetti (età media 61±10 anni, 69% uomini) sottoposti a esame coronarografico in occasione del quale sono state misurate le pressioni arteriose a livello dell’arteria brachiale e dell’arteria radiale.
La pressione arteriosa sistolica a livello dell’arteria radiale è risultata mediamente più elevata di 5.5 mmHg rispetto all’arteria brachiale e di 12.9 mmHg rispetto alla pressione in aorta. La differenza tra pressione radiale e aortica è risultata per il 57% dovuta alla differenza tra aorta e arteria brachiale e per il 43% alla differenza tra arteria brachiale e arteria radiale.
In particolare la differenza tra le pressioni radiale e brachiale è risultata compresa nel range ± 5 mmHg solo nel 43% dei soggetti esaminati mentre nel 46% era di oltre 5 mmHg, con valori più elevati nell’arteria radiale. In una minoranza di soggetti (11%) si è riscontrata una differenza maggiore di 5 mmHg con valori più elevati nell’arteria brachiale.
Tra i pazienti con pressione radiale più elevata di quella brachiale si è osservata una differenza maggiore di 10 mmHg nel 27% dei casi e maggiore di 15 mmHg nel 14% dei casi.
E’ noto che la forma dell’onda pressoria si modifica procedendo dalla radice aortica verso la periferia e che la pressione sistolica aumenta fino all’arteria brachiale. Meno noti sono i rapporti tra pressione sistolica brachiale e radiale. Quest’ultima è generalmente ritenuta equivalente a quella brachiale tanto che la misura invasiva è talora usata come riferimento per validare gli sfigmomanometri a bracciale. Inoltre, l’eventuale incremento della pressione a livello radiale è stato considerato come fenomeno non fisiologico e denominato “Popeye Phenomenon” in riferimento al noto personaggio “Braccio di ferro” caratterizzato da avambracci sproporzionatamente voluminosi.
I risultati del presente studio dimostrano che in una percentuale molto alta di soggetti la pressione radiale è significativamente più elevata di quella brachiale e pertanto non dovrebbe essere utilizzata come riferimento per validare gli sfigmomanometri a bracciale.
Un’altra importante conseguenza pratica riguarda il fatto che tutte le linee guida sulla gestione dell’ipertensione sono basate sui valori pressori misurati con metodica non invasiva a livello brachiale mentre si stanno diffondendo apparecchi per l’auto-monitoraggio, anche sotto forma di dispositivi indossabili, che misurano la pressione arteriosa a livello del polso. Il recente position paper dell’American Heart Association sconsiglia l’utilizzo di tali apparecchi anche per gli errori che potrebbero derivare da un non perfetto posizionamento del manicotto, dai movimenti del polso e dal non corretto allineamento del polso con la posizione del cuore nel torace, limitandone l’utilizzo ai casi nei quali non sia possibile effettuare la misura a livello del braccio come accade, per esempio, negli obesi gravi.
Fonte: Brachial and Radial Systolic Blood Pressure Are Not the Same Evidence to Support the Popeye Phenomenon Hypertension. 2019;73:1036–1041
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