Ultimo aggiornamento 07/11/2020 12:00
Apr 11, 2019 Cardiotool Novità Trombosi venosa superficiale, Novità Vasculopatie Commenti disabilitati su Malattia Venosa Cronica (MVC): impatto socio economico
Pier Luigi Antignani
Direttore centro vascolare. Nuova Villa Claudia, Roma
Presidente eletto International Union of Angiology
Presidente onorario Società Italiana di Diagnostica Vascolare
La Malattia Venosa Cronica (MVC) è una patologia temibile e sottovalutata con un forte impatto socioeconomico.Un nostro studio ha valutato l’impatto economico della MVC sulla spesa sanitaria in Italia negli ultimi anni. Dal ’93 – ‘94, farmaci flebotropi, calze e tutori per la MVC non sono più elargiti gratuitamente dal SSN, ma sono a carico del cittadino. Questo ha contribuito a sottovalutare la patologia, a rallentare le cure e a prevenire molto meno l’insorgenza e l’ingravescenza della malattia. Ma lo stato italiano ha realmente risparmiato?
Il nostro studio ha messo in evidenza che nel 1991, quindi prima della riforma, per le medicine per la MVC si spendevano 115 milioni di € l’anno (il dato in lire è stato convertito in €). Adesso, ogni anno, si spendono 83 milioni di €. Quindi sembrerebbe che il SSN abbia risparmiato.
Per quanto riguarda le visite mediche, queste hanno richiesto una spesa nel 1991 di 35,4 milioni di € e adesso di 13 milioni di €. Anche questo sembrerebbe un risparmio per il SSN.
Il problema sorge quando si va ad esaminare il dato delle ospedalizzazioni. La spesa è stata di 210 milioni di € nel 1991 e adesso è di ben 288 milioni di €. In sintesi, il totale dei costi diretti è stato nel 1991 di 360,4 milioni di € che è lievitato per arrivare agli attuali 384 milioni di €.
C’è un’altra cifra che va considerata ed emerge sempre dallo studio e cioè quella che riguarda i costi indiretti come le assenze dal posto di lavoro. La spesa è pari al 40% del costo totale per l’Insufficienza Venosa Cronica. Dobbiamo considerare che, fra le 50 motivazioni più comunemente addotte per l’assenza temporanea dal lavoro, la MVC si colloca al 14° posto e, come causa di disabilità permanente e di assistenza finanziaria pubblica, al 32° posto per frequenza.
In generale la MVC un notevole onere per i servizi di prestazione di salute ed un’importante fonte di costo per la società. Il numero di ore lavorative perse ogni anno in Inghilterra e Galles è pari a circa 500.000 mentre negli USA (dove 25.000.000 di persone sono portatori di varici e 500.000 di ulcere venose attive) è di 2.000.000.
Una buona parte di questi costi è da attribuire ad una delle complicazioni più frequenti della patologia venosa: l’ulcera. In Italia, si effettuano circa 291.000 visite/anno per lesioni ulcerative con prescrizione di farmaci e medicazioni nel 95% dei casi ed un onere pari a 126 milioni di €.
L’ulcera venosa è una lesione cutanea cronica che non tende alla guarigione spontanea. E’ causata nella maggior parte dei casi dalla MVC (il 50 – 70% di tutte le ulcere cutanee degli arti inferiori sono infatti di origine venosa) e potrebbe essere prevenuta, evitata o ritardata ponendo maggiore attenzione alla patologia venosa. L’ulcera venosa interessa sia gli strati superficiali della cute (epidermide e derma), che il tessuto sottocutaneo più profondo. Si tratta di uno stadio avanzato della patologia venosa, di difficile risoluzione e che tende a recidivare con grande facilità. Il 50-75% delle ulcere ripara in 4-6 mesi, circa il 20% resta aperto a 24 mesi e l’8% è ancora presente a 5 anni. Colpisce in maniera omogenea sia le donne che gli uomini e si verifica tanto più frequentemente con l’aumentare dell’età (in particolare dai 50 ai 70 anni); per il 12,5% dei pazienti ancora in età lavorativa è addirittura una causa di prepensionamento.
Eppure, prevenire la MVC è semplice e può essere attuato attraverso 3 percorsi.
Attuando questa prevenzione il costo per ogni cittadino è di 1,08 € al giorno. Al contrario, se si aspetta che insorgano le complicanze come l’ulcera, il costo sale a 350 € al giorno.
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