Ultimo aggiornamento 07/11/2020 12:00
Mag 25, 2019 Gaetano D'Ambrosio Farmaci, Farmaci Dislipidemie, Novità dalla ricerca, Novità Dislipidemie, Novità Homepage Commenti disabilitati su Atorvastatina migliora la funzione renale nel tempo in modo dose-dipendente e diminuisce il rischio cardiovascolare
E’ noto che il declino della funzione renale è un potente predittore di rischio cardiovascolare e che l’effetto protettivo delle statine si esercita anche sulla funzione renale.
Per meglio caratterizzare la relazione tra statine, funzione renale ed eventi cardiovascolari è stata effettuata una analisi post hoc dei dati di 6 grandi trial nei quali l’atorvastatina era stata somministrata a pazienti non selezionati sulla base della presenza di una malattia renale.
Si è così costituita una coorte di oltre 30.000 pazienti, suddivisi in tre gruppi a seconda che fossero stati trattati con placebo, atorvastatina alla dose di 10 mg/die (atorva 10) o atorvastatina alla dose di 80 mg/die (atorva 80).
Il decorso della funzione renale è stato valutato utilizzando il reciproco del valore della creatininemia. Questo perché, mentre la creatininemia (Cr) è legata alla funzione renale da una relazione inversa, il suo reciproco (1/Cr) correla direttamente con la funzione renale (se la funzione renale migliora 1/Cr aumenta, viceversa se la funzione renale peggiora 1/Cr diminuisce).
Lo studio ha valutato, nei tre gruppi di pazienti, l’andamento nel corso del follow-up del valore di 1/Cr e la relazione tra variazione della funzione renale e incidenza di eventi cardio-vascolari.
Entrambe le valutazioni sono state effettuate eseguendo una correzione statistica per tener conto delle differenze legate allo studio e dalle seguenti variabili: età, genere, indice di massa corporea, colesterolo LDL, pressione arteriosa sistolica e diastolica, utilizzo di inibitori del sistema renina-angiotensina, di aspirina o di diuretici, diabete, fumo, anamnesi di malattia cardiovascolare, ipertensione.
L’evoluzione della funzione renale ha mostrato una tendenza al progressivo miglioramento in tutti i pazienti ma la pendenza della retta è risultata significativamente maggiore nel gruppo atorva 80 (0.014), rispetto al gruppo atorva 10 (0.011) e al gruppo placebo (0.008).
L’analisi degli eventi cardiovascolari e della mortalità globale e specifica ha mostrato che l’incremento della pendenza della retta che rappresenta l’andamento della funzione renale si associa significativamente ad un miglioramento della prognosi. La riduzione del rischio può essere stimata tra il 13% e il 14% per ogni unità di incremento della pendenza pari a una deviazione standard.
Gli autori concludono affermando che l’atorvastatina migliora la funzione renale nel tempo in modo dose-dipendente e che il miglioramento della funzione renale e fortemente associato ad un rischio cardiovascolare più basso. Pertanto, nella pratica clinica, non solo la riduzione dell’LDL colesterolo ma anche l’evoluzione della funzione renale può essere considerato come un importante indice prognostico nei pazienti a rischio cardiovascolare.
Nonostante i limiti metodologici derivanti dal fatto di aver eseguito una analisi post-hoc dei risultati di trial non specificamente disegnati per studiare l’effetto del trattamento sulla funzione renale, i risultati di questo studio hanno il merito di richiamare la nostra attenzione sulla valutazione della funzione renale nei pazienti a rischio cardiovascolare.
Può sorprendere il dato che nel corso del follow-up la funzione renale, stimata utilizzando l’inverso della concentrazione plasmatica della creatinina, abbia mostrato una tendenza a migliorare nel tempo. Si potrebbe ipotizzare che il miglioramento sia fittizio essendo in realtà l’effetto di un progressivo calo della sintesi della creatinina in pazienti che vanno incontro a un progressivo deterioramento della massa muscolare. Tuttavia, se questa fosse l’unica causa, non si spiegherebbero le differenze tra pazienti trattati e gruppo placebo e, soprattutto, la correlazione tra l’incremento del valore di 1/Cr e il miglioramento della prognosi.
In realtà il deterioramento della funzione renale nei pazienti con malattia cardiovascolare è determinato dall’evoluzione, anche subclinica, del processo aterosclerotico, dallo stato infiammatorio e dal rimodernamento vascolare, fenomeni che la terapia con statine è in grado di contrastare.
Fonte: Atorvastatin Has a Dose-Dependent Beneficial Effect on Kidney Function and Associated Cardiovascular Outcomes: Post Hoc Analysis of 6 Double-Blind Randomized Controlled Trials. J Am Heart Assoc. 2019 May 7;8(9):e010827. doi: 10.1161/JAHA.118.010827.
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