Ultimo aggiornamento 07/11/2020 12:00
Mag 28, 2019 Cardiotool AIFA, Novità dalla ricerca, Novità Homepage, Novità Ictus Tia, Novità Prevenzione Primaria, Novità Trombosi venosa profonda Commenti disabilitati su Nota AIFA sugli Anticoagulanti Orali ad Azione Diretta (DOAC): attenzione ai pazienti con sindrome antifosfolipidica
Il 20/05/2019 l’Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA) ha diramato una nota informativa con la quale sconsiglia l’utilizzo degli anticoagulanti orali ad azione diretta per il trattamento antitrombotico di pazienti con sindrome antifosfolipidica, soprattutto in coloro che, manifestando una positività per tutti e tre i test per la determinazione degli anticorpi antifosfolipidi (lupus anticoagulante, anticorpi anti-cardiolipina e anticorpi anti-beta 2 glicoproteina I), sono da considerare ad alto rischio.
La raccomandazione deriva dai risultati di uno studio multicentrico italiano, randomizzato e controllato in aperto, che ha arruolato pazienti con sindrome da anti-fosfolipidi ad alto rischio, assegnandoli al trattamento con rivaroxaban alla dose di 20 mg/die (15 mg/die se la clearance della creatinina era < 50 ml/min) o a warfarin con target INR di 2.5.
Lo studio è stato interrotto precocemente per il riscontro di un eccesso di eventi tromboembolici ed emorragici nel gruppo rivaroxaban, documentando così la superiorità del warfarin.
Per gli altri anticoagulanti ad azione diretta (dabigatran, apixaban, edoxaban) non vi sono sufficienti evidenze ma la nota estende prudenzialmente anche ad essi la limitazione all’utilizzo.
Ricordiamo che le indicazioni approvate negli adulti per tutti i DOAC comprendono il trattamento e la prevenzione del tromboembolismo venoso (TEV) e la prevenzione dell’ictus e dell’embolia sistemica in pazienti con fibrillazione atriale non valvolare con fattori di rischio aggiuntivi. Apixaban, dabigatran etexilato e rivaroxaban sono anche approvati per la prevenzione del TEV in concomitanza con interventi di sostituzione dell’anca o del ginocchio. Rivaroxaban è anche approvato, in associazione con l’acido acetilsalicilico (aspirina), in pazienti con malattia coronarica o malattia sintomatica delle arterie periferiche ad alto rischio di eventi ischemici, e in associazione con acido acetilsalicilico o acido acetilsalicilico più clopidogrel o ticlopidina, dopo un evento di sindrome coronarica acuta.
Questo contenuto è riservato agli utenti registrati appartenenti al settore sanitario: si prega di accedere utilizzando il form sottostante, oppure di compilare il form di registrazione. Dopo la registrazione, oltre ad avere accesso a tutti i contenuti del portale, riceverai aggiornamenti utili alla pratica clinica. Se non si ricordano i dati di accesso, cliccare qui
Apr 28, 2020 1
Mar 30, 2020 Commenti disabilitati su Aspirina: vecchie e nuove applicazioni
Gen 28, 2020 Commenti disabilitati su Ticagrelor in combinazione con aspirina dimostra una significativa riduzione del tasso di ictus
Set 22, 2019 Commenti disabilitati su ESC/EASD. Nuova edizione linee guida per la gestione della malattia cardiovascolare nel paziente diabetico
Nov 07, 2020 Commenti disabilitati su Pneumopatia da COVID-19: il punto di vista del Medico Vascolare. “Position paper” patrocinato dalla SIDV e della SIMV
Ott 12, 2020 Commenti disabilitati su Pazienti con diabete tipo 2 a maggior rischio di demenza vascolare rispetto ad altre demenze
Ott 08, 2020 Commenti disabilitati su Studio EMPEROR-Reduced: il vantaggio di Empagliflozin rimane stabile sopra Sacubitril/Valsartan
Mag 27, 2020 Commenti disabilitati su L’idrossiclorochina è inefficace e dannosa nella cura del COVID-19