Ultimo aggiornamento 07/11/2020 12:00
Giu 03, 2019 Gaetano D'Ambrosio Novità dalla ricerca, Novità Diabete, Novità Homepage Commenti disabilitati su Infarto miocardico misconosciuto nei pazienti diabetici: un importante fattore di rischio di eventi cardiovascolari
Nei pazienti diabetici l’infarto miocardico misconosciuto è molto frequente e rappresenta un importante fattore di rischio di eventi cardiovascolari e di mortalità.
A questi risultati sono giunti gli autori di una ricerca, recentemente pubblicata su Diabetes Care, nella quale 120 pazienti diabetici, esenti da malattia cardiovascolare nota, sono stati sottoposti a risonanza magnetica (RM) “delayed-enhancement”, una tecnica in grado di rilevare il tessuto cicatriziale esito di un pregresso infarto miocardico (IM).
I pazienti sono stati suddivisi in due gruppi: 50 ad alto rischio (diabetici tipo 1 con insufficienza renale cronica – IRC), e 70 a rischio intermedio (diabetici di tipo 2).
La prevalenza complessiva di IM misconosciuto è risultata del 19% mediante RM ma solo del 5% utilizzando l’elettrocardiografia. Nei due gruppi di pazienti a rischio alto e intermedio la prevalenza di IM è risultata rispettivamente del 28% e del 13%.
Dopo un follow-up di cinque anni è stata valutata l’incidenza dell’outcome primario composito rappresentato da infarto miocardico non fatale o morte per tutte le cause.
L’outcome si è verificato nel 44% dei pazienti con infarto miocardico silente rilevato dalla RM ma solo nel 7% dei pazienti esenti da tale condizione. Percentuali analoghe sono state ottenute considerando separatamente i soggetti a rischio elevato o intermedio.
Correggendo l’analisi dei dati grezzi per tener conto di alcune variabili (rischio cardiovascolare, frazione di eiezione del ventricolo sinistro, tipo di diabete), la presenza di infarto miocardico pregresso è risultata associata ad un rischio 8 volte superiore di incorrere nell’outcome primario.
Pur considerando i limiti derivanti dalle piccole dimensioni dello studio e dalla limitata disponibilità di dati utili alla stratificazione prognostica, i risultati di questa ricerca hanno il merito di quantificare dal punto di vista epidemiologico, il ben noto fenomeno della cardiopatia ischemica silente dei pazienti diabetici ed il suo rilevante significato prognostico.
Non sappiamo se in futuro sarà possibile applicare routinariamente la metodica della RM per la valutazione dello stato cardiovascolare dei pazienti diabetici. Attualmente gli “Standard Italiani per la cura del diabete mellito” non raccomandano uno screening sistematico della cardiopatia ischemica in tutti i diabetici, ma lo riservano ai “pazienti con elevata probabilità pre-test di cardiopatia ischemica silente e con ragionevole aspettativa e qualità di vita, in particolare se potenzialmente eleggibili per una eventuale rivascolarizzazione.
Fonte: Prevalence and Prognosis of Unrecognized Myocardial Infarction in Asymptomatic Patients With Diabetes: A Two-Center Study With Up to 5 Years of Follow-up. Diabetes Care. 2019 Apr 22. pii: dc182266. doi: 10.2337/dc18-2266. [Epub ahead of print]
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