Ultimo aggiornamento 07/11/2020 12:00
Set 06, 2019 Gaetano D'Ambrosio Farmaci, Farmaci Scompenso cardiaco, Novità dalla ricerca, Novità Homepage, Novità Scompenso cardiaco Commenti disabilitati su ESC 2019. Dapaglifozin è efficace e ben tollerato nel trattamento dello scompenso cardiaco a frazione di eiezione ridotta
Dapaglifozin, farmaco antidiabetico appartenente alla classe degli inibitori del cotrasportatore-2 sodio-glucosio (SGLT2), è efficace e ben tollerato nel trattamento dello scompenso cardiaco a frazione di eiezione ridotta anche in pazienti non affetti da diabete mellito.
Sono i risultati estremamente interessanti dello studio DAPA-HF (Dapaglifozin in Patients With Heart Failure and Reduced Ejection Fraction) presentati in occasione del congresso della Società Europea di Cardiologia appena conclusosi a Parigi.
Lo studio ha arruolato 4744 pazienti con scompenso cardiaco a frazione di eiezione ridotta già sottoposti a trattamento medico ottimizzato e li ha randomizzati a ricevere dapaglifozin 10 mg o placebo.
I pazienti arruolati erano già in trattamento con un ace-inibitore, un sartano o un inibitore dell’angiotensina/neprilisina (94%), con un beta-bloccante (96%) o con un anti-aldosteronico (71%).
L’outcome primario dello studio era rappresentato dalla riacutizzazione dello scompenso (ricovero o necessità di terapia endovenosa) o dal decesso per cause cardiovascolari.
Dopo un follow-up mediano di 18.2 mesi l’outcome primario si è verificato nel 16.3% dei pazienti del gruppo di trattamento e nel 21.2% del gruppo di controllo con una riduzione del rischio del 26%. Analogo risultato si è osservato per le singole componenti dell’outcome primario: -30% per la riacutizzazione, -18% per il decesso per cause cardiovascolari.
Non si sono osservate differenze rilevanti nel sottogruppo di pazienti esenti da diabete mellito rispetto ai diabetici.
Per quanto riguarda gli eventi avversi, il 7.5% dei pazienti trattati e il 6.8% dei controlli (differenza statisticamente non significativa) hanno presentato sintomi attribuibili a deplezione di volume; alterazioni a carico della funzione renale si sono verificate rispettivamente nel 6.5% e nel 7.2% dei soggetti; ipoglicemia grave, amputazioni degli arti inferiori e fratture si sono verificati molto raramente e in misura sovrapponibile nei due bracci di trattamento.
L’efficacia cardiovascolare delle glifozine è già nota nell’ambito della prevenzione primaria nei pazienti diabetici. Gli studi clinici , infatti, hanno dimostrato l’efficacia di questi farmaci, somministrati come antidiabetici, nel ridurre la mortalità cardiovascolare, la mortalità globale e l’incidenza di scompenso.
I risultati dello studio appena presentato vanno molto oltre avendo dimostrato l’efficacia terapeutica di dapaglifozin nel trattamento dello scompenso cardiaco conclamato, in soggetti peraltro già in trattamento farmacologico ottimizzato, anche in pazienti esenti da diabete mellito.
Si apre, pertanto, una nuova, entusiasmante prospettiva terapeutica che porta le glifozine a far parte a pieno titolo dell’armamento terapeutico cardiovascolare.
Fonte: Dapaglifozin in Patients with Heart Failure and Reduced Ejection Fraction ESC Congress 2019 – Paris
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