Ultimo aggiornamento 07/11/2020 12:00
Set 19, 2019 Gaetano D'Ambrosio Novità dalla ricerca, Novità Homepage, Novità Prevenzione Primaria Commenti disabilitati su Ipertrofia del ventricolo sinistro (IVS), importante predittore indipendente di eventi cardiovascolari
L’ipertrofia del ventricolo sinistro (IVS) è un importante predittore indipendente di eventi cardiovascolari nel lungo termine e in soggetti appartenenti a differenti etnie.
La conferma giunge da un ampio studio, condotto nell’ambito del “Multi-Ethnic Study fo Atherosclerosis (MESA)”, che ha coinvolto 4988 soggetti appartenenti a 4 diverse etnie, di età compresa tra 45 e 84 anni e esenti da malattia cardiovascolare clinicamente evidente all’arruolamento, per i quali era disponibile una valutazione della massa del ventricolo sinistro ottenuta mediante risonanza magnetica (RM).
Sono stati considerati affetti da IVS i soggetti per i quali il rapporto percentuale tra massa ventricolare misurata e massa predetta sulla base di sesso, altezza e peso, superava il 95° percentile (136%).
I soggetti arruolati sono stati seguiti con un follow-up di 15 anni con l’obiettivo di valutare l’incidenza degli eventi cardiovascolari nei due gruppi di pazienti esenti e affetti da IVS.
I risultati dimostrano una frequenza costantemente e largamente più elevata di eventi coronarici, decessi per altre cause cardiovascolari e di scompenso cardiaco nei soggetti affetti da IVS.
Utilizzando una tecnica multivariata per tener conto di molteplici variabili demografiche e cliniche, compresa la valutazione delle calcificazioni coronariche (CAC), il rischio di eventi nei soggetti affetti da IVS si conferma da circa 3 volte a oltre 7 volte superiore nei soggetti con IVS.
L’analisi delle curve di sopravvivenza dimostra che l’eccesso di eventi nei pazienti con IVS diviene particolarmente evidente dopo i primi cinque anni di follow-up.
I risultati di questo studio confermano il valore prognostico dell’IVS già documentato, soprattutto per quanto riguarda lo scompenso cardiaco, in studi di minori dimensioni e con follow-up più limitato estendendolo a pazienti con differenti origini etniche e a molteplici end-point cardio-vascolari.
E’ interessante notare che aver introdotto il calcium score (CAC) nell’analisi multivariata non annulla il potere predittivo della IVS nei confronti dell’infarto e della morte coronarica. Il calcium score ha un elevato potere predittivo nei confronti degli eventi coronarici pertanto si può affermare che entrambi CAC e IVS sono predittori indipendenti.
Aver utilizzato la risonanza magnetica, metodica caratterizzata da elevata accuratezza diagnostica, rafforza il valore di questi risultati anche se, evidentemente, non rappresenta un modello applicabile routinariamente nella pratica clinica.
E’ comunque condivisibile l’affermazione conclusiva degli autori quando sostengono che i risultati del loro studio “forniscono ulteriore evidenza e motivazione a favore di un trattamento aggressivo dei soggetti con ipertrofia del ventricolo sinistro”.
Fonte: Left Ventricular Mass at MRI and Long-Term Risk of Cardiovascular Events: The Multi-Ethnic Study of Atherosclerosis (MESA) Radiology 2019; 00:1–8
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