Ultimo aggiornamento 07/11/2020 12:00
Dic 31, 2019 Cardiotool Dispositivi, Dispositivi Cardiopatia ischemica, Dispositivi Fibrillazione atriale, Dispositivi Prevenzione primaria, Novità dalla ricerca, Novità Homepage 2
La legge “Salva Vita” passata alla Camera dei Deputati il 30 luglio 2019 grazie all’unanimità dei voti parlamentari prevede l’uso libero del DAE in tutti i luoghi pubblici, scuole comprese, senza responsabilità penale.
Il Progetto Vita di Piacenza del Prof. Capucci, nato 20 anni fa, ne è il primo ispiratore.
Dopo essere passato alla Camera dei Deputati con votazione unanime (nessun contrario e nessun astenuto) lo scorso 30 luglio, il disegno di legge comunemente chiamato “Salva Vita” e che prevede “Disposizioni in materia di utilizzo dei defibrillatori semiautomatici e automatici in ambiente ospedaliero”, è ora fermo in Commissione al Senato per un cavillo formale: si attende infatti la nomina del nuovo presidente della Commissione, per poterlo ratificare e tramutarlo in legge. In Parlamento si parla di attendere ancora qualche settimana, ma è bene sapere che esattamente 21 anni, nel 1998, Alessandro Capucci ha fondato l’Associazione Progetto Vita Piacenza, mettendo a punto le linee guida che sono poi diventate le stesse linee guida della legge nazionale “Salva Vita” (relatore On. Mulè).
“La defibrillazione è la terapia più importante per salvarsi da un arresto cardiaco. Più è esteso l’installazione del defibrillatore, più estesa è la conoscenza di questo mezzo, più vite umane si salvano. In 20 anni di esperienza di Progetto Vita a Piacenza, ho compreso quanto sia importante il lavoro di network e di sinergia fra le istituzioni e il 118. Occorre renderlo virale e funzionale. Occorre quindi una banca dati con i dati di posizionamento del defibrillatore, redigere informazioni chiare e facili, istituire dei percorsi “salva-vita” in cui chiunque, anche i bambini delle elementari imparino cosa fare in caso di arresto cardiaco di un loro parente o di un amico, mentre magari si stanno allenando.
Non illudiamoci che gli arresti cardiaci, che la morte improvvisa possa capitare solo alle persone anziane, può capitare a tutti. Conoscere come funziona il defibrillatore dovrebbe diventare virale come fare una telefonata o mandare un messaggio con uno smartphone.
La mia idea di 20 anni fa era la stessa della legge approvata alla Camera dei Deputati a luglio. Dotare tutti i luoghi pubblici di un defibrillatore automatico, divulgarne la conoscenza, la funzionalità e invogliare chiunque a prestare un po’ di attenzione a come farlo funzionare” afferma il Prof. Capucci.
Cosa è cambiato negli ultimi 20 anni ?
“Il costo dell’apparecchio che ora è molto conveniente e costa meno di un cellulare di ultima generazione e l’utilizzo, ancora più semplice di allora, perché ora basta schiacciare un pulsante e l’apparecchio parla e guida la persona passo dopo passo.
Non solo, a Piacenza in questi 20 anni sono state salvate 123 persone da morte improvvisa. Il tutto in una sola città, se proiettato a livello nazionale questo dato diventa molto interessante e importante e fa comprendere quanto sia indispensabile avere questo strumento salvavita”.
Un po’ di numeri:
14 sono i Paesi Europei in cui, senza formazione specifica, si può usare il defibrillatore
70000 sono le vittime annuali per arresto cardiaco in Italia.
10 sono i minuti in cui in caso di intervento, le possibilità di salvezza sono molto elevate
6,4% è la percentuale di utilizzo del DAE in ambiente extra-ospedaliero (dagli stadi alle palestre, dalle scuole ai bar…) in Italia
15-20% è la percentuale di utilizzo del DAE in ambiente extra-ospedaliero in Europa
4 – 5 sono i minuti più cruciali per la sopravvivenza dall’evento
1 minuto di ritardo nel somministrare la scarica elettrica riduce del 5-10% la possibilità di ripristinare il funzionamento del cuore
59,3% è la percentuale di sopravvivenza da arresto cardiaco extra-ospedaliero in Olanda, 25% quella della Svizzera
93% ( 14 vite su 15 vite ) è la percentuale di sopravvivenza di persone colpite da arresto cardiaco a Piacenza in strutture sportive in cui c’era il DAE
8% ( 1 vita su 11 vite) è la percentuale di sopravvivenza di persone colpite da arresto cardiaco a Piacenza in strutture sportive in cui NON c’era il DAE
84% degli arresti cardiaci avviene in casa. Sono pochissime le abitazioni private provviste di DAE. Mentre tutte le abitazioni hanno almeno un computer, un televisore e un cellulare per abitante.
0,5% degli arresti cardiaci avviene durante gli allenamenti o mentre si fa sport
118 è il numero da chiamare immediatamente per attivare i soccorsi in caso di arresto cardiaco. Nell’attesa saranno gli operatori del 118 a guidare le manovre di salvataggio, ad indicare dove si trova il defibrillatore più vicino e a dare spiegazioni su come utilizzarlo
123 le persone salvate in questi 20 anni e tornate in vita a Piacenza grazie al defibrillatore posizionato nei luoghi pubblici e nelle macchine delle forze dell’ordine.
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