Ultimo aggiornamento 07/11/2020 12:00
Mar 16, 2020 Cardiotool Farmaci, Farmaci Ipertensione, Farmaci Scompenso cardiaco, Novità Cardiopatia Ischemica, Novità dalla ricerca, Novità Homepage, Novità Ipertensione Commenti disabilitati su Coronavirus. Uso di ACE inibitori è correlato a casi gravi di COVID-19?
La Società Italiana di Cardiologia ha emanato un documento, disponibile su www.sicardiologia.it, in cui si sottolinea che è assolutamente necessario proseguire con le terapie croniche per l’ipertensione o per la cardiopatia prescritte dagli specialisti come prima dell’emergenza coronavirus.
Siamo di fronte ad una grande emergenza sanitaria e vi è una grande preoccupazione per l’infezione di un nuovo coronavirus chiamato 2019 novel coronavirus (SARS-CoV-2) responsabile della malattia Covid-19. L’Italia è uno tra i primi Paesi che ha visto aumentare negli ultimi giorni i contagi causati dal COVID-19 (dati OMS). Il periodo di incubazione (ovvero il periodo di tempo che intercorre tra il contagio e lo sviluppo dei sintomi clinici) varia, secondo le attuali stime, fra 2 e 11 giorni, fino ad un massimo di 14 giorni. L’età media in Italia dei pazienti deceduti e positivi a COVID-19 è 81.4. Le donne sono 48 (31.0%). Il numero medio di patologie osservate in questa popolazione è di 3,6. I decessi avvengono in grandissima parte dopo gli 80 anni e in persone con importanti patologie pre-esistenti: nel dettaglio la mortalità è del 14,3% oltre i 90 anni, dell’8,2% tra 80 e 89, del 4% tra 70 e 79, dell’1,4% tra 60 e 69 e dello 0,1% tra 50 e 59, mentre non si registrano decessi sotto questa fascia d’età.
I Cardiologi sono impreparati nella gestione dei pazienti affetti da malattie infettive, soprattutto nei pazienti con infarto miocardico acuto. I pazienti con sindrome coronarica acuta (ACS) che sono infetti da SARS-CoV-2 hanno spesso una prognosi sfavorevole. Nei pazienti con SCA, la riserva funzionale cardiaca può essere ridotta a causa di ischemia miocardica o necrosi. In caso di infezione da SARS-CoV-2, è più probabile che si verifichi insufficienza cardiaca, con conseguente improvviso deterioramento delle condizioni di questi pazienti.
INIBITORI DEL SISTEMA RENINA-ANGIOTENSINA E COVID 19:
Poiché SARS-Co-2 utilizza l’ACE2 come recettore cellulare, è probabile che Covid-19 possa in qualche modo interferire con il sistema RAS. L’enzima di Conversione dell’angiotensina 2, o ACE2, è una monocarbossipeptidasi che converte l’angiotensina II in Angiotensina 1-7. L’angiotensina 1-7 controbilancia gli effetti negativi dell’angiotensiva II, avendo diverse proprietà tra cui quella di produrre vasodilatazione.
Esistono in letteratura dati contrastanti che consigliano l’utilizzo di ACE-inibitori e sartani nei pazienti affetti da Covid 19 o che ritengono questi farmaci controindicati in pazienti con Covid-19. Questi studi contrastanti sono basati su ipotesi e non hanno testato l’effetto di ACE-inibitori o sartani in modelli sperimentali di infezione da SARS-CoV-2, nè tantomeno, al momento, esistono studi nell’uomo.
Inoltre, la loro sospensione di ACE-inibitori o sartani in soggetti affetti da Covid 19 non è documentata in quelle condizioni cliniche (come la disfunzione ventricolare) nelle quali gli inibitori del sistema RAS hanno dimostrato una riduzione della mortalità e morbilità.
Questa problematica di utilizzo degli inibitori del sistema RAS non si riferisce alla popolazione generale, e vista la preoccupazione crescente su tale argomento soprattutto da parte dei pazienti è necessario sottolineare che l’utilizzo dei sartani e degli ace-inibitori non è controindicato nei soggetti non affetti da Covid 19.
www.sicardiologia.it/public/Documento-SIC-COVID-19.pdf
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